Da qualche tempo a questa parte, ho come una sorta di attrazione verso quei gruppi black che hanno fatto di un sound depressivo, malato e molto personale, la propria proposta musicale. In questa mia fame di malumore, ovviamente non ho potuto resistere a questa nuova ristampa del gruppo migliore in questo campo: Xasthur, che già avevo ascoltato in prove più recenti come in "Subliminal Genocide" e Defective Epitaph".

Si tratta di un elegante quanto scarna confezione che contiene le prime fatiche dell'artista californiano, rappresentate qui come sempre da una copertina magnifica, che inganna senza lasciare presagire sul contenuto dell'ormai introvabile demo "A Darkened Winter" e l'Ep "A Gate through Bloddstained Mirrors", arricchiti con l'aggiunta di altro materiale inedito come una cover di Burzum e una dei francesi Mutiilation. E in effetti la proposta del nostro si accosta tra queste due band che hanno fatto la storia del black, assieme a poche altre privilegiate. Sono qui presenti i primi accenni al suono che da quegli anni a questa parte ci ha tormentato nei nostri sogni. Un suono non scarno e minimale, ma sinfonico e barocco nella sua varietà, che però solo un ascoltatore assiduo può notare.

Tracce al limite del Funeral doom, accompagnate da tastiere lugubri e fastidiose, la voce di Malefic proviene da una coltre di suoni obliqui e stralunati. Questo doppio album scorre lentamente nel nostro subconscio, alternando magistralmente un ambient dell'orrore a brani più tipicamente black oriented. Il tutto mosso da un'angoscia inpalpabile, che permea ogni traccia creando un malessere interiore che non svanisce neanche dopo aver premuto, stremati, il tasto stop del proprio stereo.

Dopo molti ascolti, personalmente non riesco ancora bene a capacitarmi dell'immane depressione suscitata da quest'uomo, che sembra consapevole delle emozioni che sa suscitare, e nel suo mondo dannato si diletta a far provare ciò che sente da una vita nella sua testa a noi ascoltatori: un mare di dolore emotivo e crisi isteriche. Ascoltando l'album in modo distratto, le traccie sembrano sovrapporsi e incatenarsi a vicenda, le chitarre marciscono e tutto decade, è a quel punto che consiglio l'immediata fuga, perchè lo spirito nero di Xasthur vi sta lentamente ma inesorabilmente sovrastando, per insinuare nella vostra mente il malignio pensiero di un dolce suicidio...

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