Che cosa significa amare veramente una persona? È possibile amare continuamente e giorno dopo giorno la stessa persona. Continuare a farlo negli anni. Anche quando questa persona è lontana. Può questa cosa definirsi veramente amore?
Io ho amato una donna più di qualsiasi altra cosa al mondo. Si chiamava... Si chiama Chiara. Ci siamo conosciuti nel 2006 e siamo stati assieme due volte. Tra la prima e la seconda, sono passati cinque anni nei quali lei non ha voluto né vedermi, né sentirmi. La seconda volta, è finita quattro anni fa. Non ci siamo mai lasciati veramente, ma la cosa è caduta nel vuoto, come se tutti e due... Come se io avessi finalmente capito che stare con lei non era possibile. Perché io la amavo e forse anche lei mi amava, sicuramente mi voleva bene, ma io non ero quello che voleva.
Non l'ho più rivista da allora, non le telefono e non la contatto neppure via e-mail. So che è stata male a causa mia. Con me stava male. Voglio dire, psicologicamente, e di riflesso anche fisicamente. E questa era una cosa terribile. Così, sono convinto che senza di me stia meglio. In quanto a me, forse me ne sono fatto una ragione, forse no. Non voglio tornare con lei. Non credo. Non succederà mai. Eppure ancora adesso penso a lei ogni giorno della mia vita.
Quando sono rimasto colpito da altre ragazze, con queste è sempre stato un disastro. Non posso dire che questo succeda a causa di Chiara, sarebbe una specie di alibi. Ma sento di essere in qualche modo invisibile, è come se tutte le cose mi passassero attraverso e io non riuscissi in qualche modo ad afferrare veramente quello che mi succede. Come se avessi completamente perso me stesso.
Con le dovute differenze e con una maggiore accuratezza e sapienza da parte di tutti gli interpreti nello spiegare le diverse dinamiche psicologiche personali e interpersonali, l'amore e la ricerca di se stessi sono i temi trattati all'interno di 'Laurence Anyways', un film drammatico franco-canadese del giovanissimo regista (classe '89) Xavier Dolan. Uscito nel 2012, il film è stato presentato al festival di Cannes nella sezione 'Un Certain Regard' e ha conquistato due premi: Suzanne Clement ha vinto il premio come 'migliore attrice' e il regista Xavier Dolan ha vinto la 'Queer Palm'.
Si tratta sicuramente di un film anti-convenzionale e molto particolare, prima ancora che per la trama, che si dipana in un arco di tempo lungo dieci anni e con degli bruschi salti temporali di volta in volta di tre o quattro anni e occasionali flash-back; prima ancora che per la trama per quelle che sono le modalità della narrazione, a volte allucinata e con scene di carattere visionario e/o simbolico; le atmosfere sono colorate, cariche di colorazioni forti e caleidoscopiche nei momenti di maggiore passione, grigie e autunnali nei momenti dove la cosiddetta 'normalità' prevale su tutte le cose e in particolare sull'amore dei due protagonisti. Non secondarie inoltre le scelte relative la colonna sonora. Se la narrazione comincia negli anni ottanta e prosegue lungo gli anni novanta, non deve stupire la presenza all'interno della 'soundtrack' di tracce di band come The Cure oppure i Depeche Mode, fino a quelle che si possono definire scelte più commerciali.
Il film affronta un tema che potrebbe apparire attuale, per il nostro paese e non solo, cioè quello relativo le unioni tra coppie omosessuali, ma la vicenda è in realtà molto più complessa e parte dal personale, si specchia nella società per ritornare di nuovo nella sfera privata e dove si ricercano quelle che possono essere delle soluzioni. Apparentemente inutilmente, anche se è lo stesso protagonista alla fine, durante un'intervista a lanciare un messaggio positivo parlando invece che di 'speranza' nel cambiamento, di 'determinazione'.
Siamo in Canada e Laurence Alia, un insegnante con la passione per la scrittura, e Fred Belair, che lavora nel mondo del cinema, si conoscono praticamente per caso. Si potrebbe dire che il loro sia amore a prima vista e che la loro relazione sia in qualche maniera perfetta. Loro la considerano speciale e così cercano di rendere speciale ogni aspetto della loro unione che considerano qualche cosa di elevato e che gli altri non possono comprendere. Questo anche a causa dell'atteggiamento indifferente e distante delle reciproche famiglie, la generale opposizione dell'ambiente che li circonda, che appare loro aggressivo e inospitale e allo stesso tempo in qualche modo 'ordinario', nel senso di basso, volgare, praticamente banale
Tutto nella loro relazione sembra essere perfetto, i due quasi si compiacciono di questa loro 'specialità', finché un giorno, esasperato dal lungo silenzio, Laurence dichiara a Fred di voler essere una donna. Che ha sempre voluto essere una donna. Lui la ama, continuerà ad amarla e vuole continuare a stare con lei, ma allo stesso tempo sente di non poter più rinunciare a essere quello che vuole essere veramente da tutta la vita: una donna.
Fred è ovviamente shockata, pensa di lasciarlo e che una relazione di questo tipo non potrebbe avere nessun futuro, perché la società li avrebbe sicuramente schiacciati, ma il suo amore per Laurence è così forte che decide di non mollarlo e anzi di sostenerlo nelle sue scelte, anche quando questi comincia a vestirsi da donna e a causa di questa ragione perde il posto di lavoro.
Le cose con il tempo non fanno che complicarsi. Laurence viene aggredito e picchiato per strada e quando sono in un luogo pubblico attirano l'attenzione di tutti, finché, tempestati di domande da una anziana bartender, Fred, il cui equilibrio mentale era già instabile, perde completamente il controllo e dopo una lite con Laurence e dopo averlo tradito, decide di lasciarlo perché accanto a sé vuole un 'uomo' e dichiarandogli falsamente di essersi innamorata di un altro.
Il fatto che Laurence, a questo punto profondamente ferito, sia, rimanga comunque anatomicamente un uomo, per lei è del tutto secondario. Da una parte lo ama più di ogni altra cosa al mondo, dall'altra la cosa la destabilizza, le fa perdere ogni sicurezza. Lui invece, per quanto la ami, non è intenzionato a cedere ed essere qualcuno che non vuole essere.
La storia, la storia del film diventa allora un continuo rincorrersi dei due personaggi nel corso degli anni. Che si rincorrono tra di loro e che allo stesso tempo rincorrono, cercano se stessi o forse solo un'idea di se stessi e sempre nella volontà secondo Laurence di essere speciali, cioè di amare, essere se stessi completamente al di là di ogni convenzione.
È un film dai contenuti drammatici e che più che affrontare il tema dell'omosessualità in senso stretto, affronta tematiche e problematiche di tipo esistenziale per quello che riguarda l'individuo e come questo si relaziona all'interno della società.
Particolare la scelta di farlo durare praticamente quadi tre ore. Posso dire, ciononostante, di non essermi mai annoiato durante la visione, che propone di volta in volta nuovi spunti di riflessione. Semplicemente memorabile, sebbene non premiata a Cannes, l'interpretazione di Laurence da parte di Melvil Poupaud, capace di conferire al personaggio una espressività profonda e convincente in tutte le situazioni e tutto sommato il vero perno su cui gira l'intera pellicola. Come dire che forse è lui l'unico vero protagonista del film e quello che succede è per forza allo stesso tempo causa e effetto delle sue scelte e della sua ferrea volontà a autodeterminarsi come individuo e nella ricerca di se stesso. Ma non è così per tutti del resto? Non dovrebbe essere così per tutti? Laurence è disposto a soffrire e rinunciare alla donna che ama pur di essere in qualche modo se stesso, mentre Fred, sebbene non rinunci ad amarlo, non riesce ad accettare questa sua determinazione nel procedere in una direzione che evidentemente non riesce a comprendere. Apparentemente nessuno tra tutti e due è disposto a fare un passo nei confronti dell'altro. Dov'è l'amore a questo? Non si vede, eppure ci deve essere.
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