Yann Tiersen, un autore noto ai più per la colonna sonora del Favoloso Mondo di Amelie, Goodbye Lenin e per l'ultimo meraviglioso "Le Retrouvaillant".
Questo disco appartiene agli esordi del musicista bretone... una meraviglia di dolcezza infinita.

Musica potentemente cinematografica e allo stesso tempo da soffitta, da ascoltare sotto un pesante plaid d'inverno... scogli nudi all'orizzonte e un caffè forte in mano.
La levità di "La Dispute" rivaleggia egregiamente con le sue composizioni più recenti: un piano abbozza una melodia e tutto cresce, a dismisura nell'emozione; si sente il rumore del mulinello di una canna da pesca... qualcuno oggi ha avuto fortuna, o forse no.
Gli organetti ci portano in paese; sopra di noi ci sono i corvi e non passa un'ombra di sole dal piatto bianco delle nuvole... ma le ruote accellerano, le donne iniziano a cantare, si stendono i panni che forse non asciugheranno e il mare è sempre poco più distante di venti passi.
La sera si accende il fuoco nella piccola piazza. C'è sempre il solito gruppo di vecchi che gioca a bocce, e "La Crise" inizia a suonare il suo inseguimento di archi e campanelli, xilofoni e organetti di paese. La gioia si interrompe di scatto, c'è un canto femminile soffice e un violino azzarda una melodia celtica... tutti si uniscono: flauti, fisarmoniche, chitarre e la cerimonia di "Le Fromveur" si tramuta nell'eco distante della sirane di una nave.
Si torna in soffitta: "La Chute", un discorso intimo e sereno come il sonno.

Per concepire questa musica, emozionante e viva, poetica e movimentata, occorre davvero essere nati in Bretagna: la terra dove le nuvole corrono veloci, non sono mai interpretabili dai segni della terra, e dove il mare non è invitante e caldo ma gelido e austero come il ferro.

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