Mi piace un sacco se ricevo visite dalla mia rara ma sempre apprezzata serendipità. Non c'è nulla di più soddisfacente che procedere a casaccio per poi trovare cose strane, bizzarri insetti che respirano azoto, ad esempio, come quelli che ho immaginato mentre mi informavo a proposito della nostra possibile prossima dimora nell'universo, TRAPPIST-1, e che mi hanno fatto pensare a tutti gli estremofili, quelle creaturine condannate dal loro metabolismo a vivere in condizioni scomode o limitate, come le bocche dei vulcani abissali, le grotte tossiche, o il gelo più totale. Da qui ho naturalmente rivolto la mia attenzione verso la sigaretta, necessaria ad ogni ggiovane pensatore, domandandomi se qualcosa possa potenzialmente vivere nel fuoco e nutrirsi esclusivamente di fumo o cenere. Gelo+fuoco nella mia mente equivale tundra. Veloce clic in direzione wikipedia.

Contemporaneamente a questa interessantissima ricerca, come al solito sto ascoltando musica. Per fortuna e combinazione becco un disco estremofilo: vale a dire un'opera che trova sostentamento unicamente in alcuni presupposti estremamente specifici. Questa in particolare poi è anche bella e interessante. Una collaborazione tra un cantante specializzato in kargyraa e un musicista d'avanguardia che unisce il canto xöömej originario della repubblica di Tuva (da cui arriva il frontman) e i suoi strumenti tipici con la distorsione delle chitarre elettriche e del noise, a cui si aggiunge un'abbondante pugnetto di post punk ed EBM. Ho intenzione di presentarlo e basta il disco: se la descrizione vi incuriosisce vi può piacere. Non riesco a capire come non incuriosirsi, però.

Traccia da gourmet: X

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