Nel nuovo album dei Newyorkesi Yeah Yeah Yeahs la furia punk degli esordi lascia spazio ad un disco più intimo e dark, dove la voce di Karen O' si fa meno schizzata, ma più malata e cupa e dove il gruppo "mette a nudo le proprie ossa".
Fra chitarre distorte e taglienti, batteria incisiva, divagazioni psichedeliche, cenni di funk mischiati nel rock'n'roll più violento e carnale e nella tradizione folk americana si sviluppa il disco di una band che ha avuto il sano coraggio di non replicare il proprio esordio, ma di far evolvere il proprio sound lasciando piena libertà alla passione tradotta in musica...
Partendo dal principio il disco si apre con "Gold Lion", pezzo in cui mettono a nudo la propria anima rock fra sferzate di chitarra acustica ed elettrica. Segue poi "Way Out", una delle migliori canzoni uscite dalle casse dei 3 di New York in cui la componente acustica ed elettrica si legano in un miscuglio omogeneo e potente guidate dalla voce smarrita di Karen. Il testimone poi passa alla fangosa ed ossessiva "Fancy" ed a "Phenomena", pezzo in cui è più presente la leggera venatura funk del gruppo... Seguono "Honeybear" e "Mysteries" che suonano come se Johnny Cash dopo una capatina a Casablanca improvvisasse una jam Session con gli Stooges... da quì si sguinzagliano le ballate "Dudley" e "The Sweets", da ascoltare in piena solitudine nel deserto fra coyote e cieli stellati, soffocati da un caldo asfissiante come il loro finale elettrico. Con "Warrior" spogliano completamente la loro anima e prostrano le loro ossa da sacrificare agli dei del rock'n'roll, per poi annichilirsi di dolore in "Turn Into" chiave di volta dell'album in cui la chitarra lancinante ed il finale acustico esprimono tutta la solitudine che possa essere percepita da un essere umano...
Il viaggio si conclude con "Dejà Vu" per ricordare a chi avesse ancora alcuni dubbi che la loro anima punk ed iconoclasta non li ha mai abbandonati, ma vive e si nutre dentro i loro corpi... Un puro e semplice esemplare di band VERA che vomita tutta la sua anima quando imbraccia una chitarra, picchia sulle pelli, e copula con il microfono sputando dagli amplificatori puro rock'n'roll!
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