Scrosci di pioggia leggera, arpeggio di chitarra acustica che sale in intensità per descrivere una delicata nenia nell'atmosfera notturna del mondo. Poi un riff caleidoscopico, soffice, lancinante...
Sono ovattate le note che aprono l'ultima fatica (2007) del gruppo doom finlandese. Merging into landscapes è il quinto album della band, forse destinato ad essere l'ultimo vista la morte nel luglio di quest'anno del leader Juhani Palomaki, che negli ultimi tempi era ormai rimasto solo, tanto che il progetto Yearning sembrava essere diventato una one man band.
Merging into landscapes va a inserirsi in quel filone del doom che non gioca troppo sull'emotività: il sound degli Yearning è abbastanza diretto con il lavoro della chitarra che non si fa mai invadente. Inoltre le orchestrazioni tanto care a gruppi come i My dying bride o gli Shape of despair sono rilegate ad un ruolo più che marginale e fanno capolino qua e là come completamento sonoro della traccia in cui vengono utilizzate.
Quella che però è da considerarsi come la caratteristica vincente dell'album è la leggerezza: undici tracce per un totale di circa 46 minuti è cosa rara nel panorama doom, così come raro è trovare delle composizioni che sanno essere allo stesso tempo struggenti e aggressive senza scadere mai nel banale, nonostante un songwritng un po' carente (forse l'unica vera grande pecca del disco).
E' per questo motivo che una canzone come "Kaleidoscopic Inscape" non risulta per nulla pesante, ma anzi sguscia bene nell'animo dell'ascoltatore, che fin da subito comprende quanto Merging into landscapes non voglia indugiare troppo sul lato esistenzialistico del doom metal, "Sphere Of Disgust" assomiglia tanto ad un mantra oscuro in cui la voce di Palomaki passa con disinvoltura da una clean vocal sofferente al growl (caratteristica che si rincorre per tutta la durata del platter).
Penso che parlare delle altre tracce sarebbe superfleo ed inoltre svelerei troppo sul disco stesso. Certamente però la carica emotiva che porta quest'album non è (come nella maggior parte delle opere doom) una forza negativa di disperazione. Merging into landscapes va diritto senza fronzoli al cuore delle cose: lo fa con leggerezza musicale, alternanza di clean e growl, parti riflessive e altre più aggressive, sempre in un bilanciamento continuo che non fa prevalere un fattore sull'altro.
Consigliato.
1. "Prologue: Nascentes Morimur" (00:55)
2. "Kaleidoscopic Inscape" (8:29)
3. "Sphere Of Disgust" (4:32)
4. "Return" (3:47)
5. "Datura Stramonium" (1:57)
6. "October Rain" (4:58)
7. "Lethean Waters" (3:25)
8. "Merging Into Landscapes" (5:45)
9. "Dead" (3:32)
10. "The Dying Morn" (6:33)
11. "Epilogue: Nemo Ante Mortem Beatus" (2:39)
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