"Ciocapiatti".
Stando alla mia ragazza, termine bolognese traducibile come "sbattitore di piatti"; se applicato alla musica, definisce musicisti che fanno un gran casino senza arrivare ad alcun risultato compiuto. Ed è sempre questo simpatico epiteto che la mia ragazza usa per etichettare i newyorchesi Yeasayer.
Non condivido totalmente il giudizio della mia dolce metà, ma un fondo di verità in un giudizio così tagliente c'è. Gli Yeasayer sono specchio di questi tempi (musicali): frammentati, volutamente senza palesi riferimenti artistici, piacevolmente melodici e spessevolte spiazzanti. Un gruppo che attraversa diagonalmente scene e ascoltatori delle stesse, a prima vista fuori dai trend ma che invece segue una corrente (trasversale appunto) di gran voga in questi anni di ascolti compulsivi (vedi sotto la voce Animal Collective, Dirty Projectors, Liars). Se la parola non fosse già stata abbastanza abusata, mi verrebbe da definire il loro sound un vero melting pot di musiche (e culture) diverse.
Fatto sta che "All Hour Cymbals" assomiglia ad una improbabile cena multietnica, dove insieme agli Hamburger e al solito Texan Barbecue , si servono chapati, carne halal e kosher, cevapcici e gumbo, pizza e tortillas. Il problema con tante pietanze e aromi differenti sta sempre nell'accostamento delle stesse. Spesso assaporare gusti troppo differenti l'uno dall'altro può risultare nauseante.
Coniugare atmosfere anni '80 e gospel ("Sunrise"), India e Beach Boys ("Wait For The Summer"), vocalizzi beatlesiani e fisarmoniche ("Germs") è impresa improba per chiunque. Bisogna dare atto agli Yeasayer di riuscire a fondere in maniera alquanto affascinante questi elementi differenti all'interno dello stesso brano ("2080" su tutti), piazzando nel mentre anche due piccole perle come la piccola opera pop psichedelica "No Need To Worry" e la sua controparte dark "Wintertime".
L'unica pecca del disco rimane la visione d'insieme: sfilacciata, policentrica ma senza equilibrio, con i piedi in troppe scarpe. Per alcuni questo è un pregio, ma a mio avviso è ancora frutto acerbo di un albero giovane. I mezzi e l'età sono dalla loro, se non si perdono per strada possono diventare una realtà interessante.
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