Il metodico flusso di droni in deflagrazione si espande austero e sublima nel caos calibrato. Il passo sostenuto di fragori psichedelici insiste verso uno slancio, oltre il quale si abbandona tra molteplici strati sonori articolati. Assestare colpi sistematici di distorsioni per regalare orditure noise regolari. Tensione!
L'andamento melodico non cede mai al rumore nonostante esso sia la matrice e il sostegno portante e immobile della messinscena musicale. Una delle cose più belle uscite nel 2010 è frutto di un duo americano scioltosi due anni prima. Niente è lasciato al caso: geometrico. Il mio consiglio è di seguirne il movimento esplosivo ma compunto. La mia raccomandazione è di fare attenzione alla linearità: c'è il rischio di non saper più curvare. Omicidi seriali di menti malate, incapaci di provare emozioni durante il delitto; violenza premeditata rumorosa e ripetitiva. Due dischi sempre in bilico tra istinto e pulsione.
Se non bastasse tutto ciò, c'è la possibilità di lasciarsi andare all'immaginazione sognando un salto nel vuoto cosmico senza rincorsa.
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