Bill, Jon, Steve, Chris, Rick: non potete avere fatto tutto ciò per solo profitto o sete di gloria.

L'avete fatto anche per noi, per donare alla parte di Umanità sensibile rari momenti di intense emozioni.

Jon Anderson: una voce soave votata al rock, un marchio inconfondibile

Bill Bruford: il più grande del progressive, e non solo: quel tocco delicato, così a suo agio nei tempi dispari e nei controtempi

Steve Howe: un grande come pochi altri, artista virtuoso di chitarre di ogni specie

Chris Squire: colui che ha animato divinamente uno strumento che fino allora batteva semplicemente il tempo

Rick Wakeman: leggendario snocciolatore di note e accordi cavalcando tasti e pedali.

"Close To The Edge": dove ognuno di Loro ha qualcosa da dire, ed insieme a forgiare un'amalgama che raggiunge l'apice della Musica. Quelle gocce che cadono nel loro stesso elemento, che ritornano ad esso, suoni precursori di uno stile che verrà. Quel verde intenso sfumato al nero, quei favolosi paesaggi.

Fantastico? Meraviglioso? Splendido? Magnifico? Non esiste ancora unico aggettivo che somma il tutto? Inventiamolo per "Close To The Edge".

Non una recensione, lo ammetto, ma un omaggio al più bel disco del rock progressive e ai loro straordinari creatori.

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