Yngwie J. Malmsteen, il supremo chitarrista con la grande particolarità che dovrebbe essere nota a tutti: l'avere imparato a suonare senza ricorrere l'uso di un maestro, di lezioni e di corsi. Nonostante sia quindi completamente autodidatta i risultati tecnicamente parlando si vedono: assolo numerosi, chilometrici e stupendi. Un vero peccato è il fatto che dietro questi assolazzi ci sia davvero poco. Infatti i suoi virtuosismi lasciano spazio a una vena artistica appena sufficiente, scarsa espressività e sentimento. Gran parte della sua discografia è rappresentata da puro e spesso inutile egocentrismo, esibizionismo, ipocrisia e carenza di contenuti (che non siano tecnici). Oltretutto i suoi famosi assoli che si susseguono in continuazione, paiono troppo uguali tra loro: l'unica cosa che colpisce di Malmsteen è la velocità. Inoltre non ha provveduto alla stesura dei testi, al suo posto subentra il cantante Joe Lynn Turner. Comunque nel complesso le canzoni sono abbastanza orecchiabili, il mixaggio è quasi impeccabile e per scialare Malmsteen sciala. Il suo problema è quindi l'incapacità di creare una ballad che commuova con la sola semplicità. Se per miracolo sembra riuscirci, lui deve letteralmente rovinarla con qualche sborata.

A volte rimangono ingiustamente ignorati i componenti del suo gruppo, musicisti più che validi. A partire da un tastierista sprecato per Malmsteen: l'illustre Jens Johansson. Suo fratello Anders Johansson è occupato alle percussioni (ritmiche buone) mentre alla voce c'è Joe Lynn Turner, dotato di un timbro vocale piuttosto alto. Per quanto riguarda il basso in alcune tracce è registrato dallo stesso Malmsteen in altre da Bob Daisley. In entrambi i casi il basso spesso esegue lo stesso riff della chitarra abbassato di un'ottava, ma con un orecchio attento si può notare qua e là qualche sboratina del basso. (vedi Dreaming e Krakatau)

Ora pensiamo al cd: si parte con la storica Rising Force, canzone decisa, il simbolo di Malmsteen. Dopo il secondo ritornello si ha uno dei più belli assoli del mondo. Poi altri assoli di Johansson e Malmsteen. "Hold On", canzone con quel tocco malinconico tipico di Malmsteen. Purtroppo ci sono i soliti assoli che rovinano tutto. "Heaven Tonight" è una song dal ritornello orecchaibile con quel sapore di rock classico stile Queen. Si prosegue con Dreaming (Tell Me), molto leggera e calma, belli gli arpeggini sotto il cantato. Peccato che sia rovinata pure questa da quelle ripetute sborate con la chitarra classica. "Bite The Bullet" è un piccolo pezzo strumentale che serve a introdurre "Riot In The Dungeons": melodia orecchiabile ma stupida. Meglio l'intro. Si prosegue con "Deja Vu", canzone che personalmente non mi dice niente. A un certo punto Malmsteen sembra pronunciare una frase rivolta a Johansson del tipo: "ti concedo di sborare un po' anche te". "Crystal Ball" e "Now Is The Time" sono due tracce create abbastanza con anima. Ma il solito discorso degli assoli che abbruttiscono le canzoni, purtroppo vale anche qui. In "Faster Than The Speed Of Light" sono presenti degli assoli degni del titolo della canzone. A seguire c'è Krakatau, pezzo strumentale molto interessante con richiami orientali e al Prog Metal. Belli gli assoli di Johansson e Malmsteen nella seconda parte. Per finire abbiamo "Memories", altro pezzo strumentale, ottenuto con chitarre classiche. Sembra essere coinvolgente eppure stranamente Malmsteen in questa singola traccia non ha fatto uso di sborate. Quindi dov'è il problema? È troppo corta, dura poco più di un minuto.

Insomma è assolutamente giusto che ogni buon chitarrista si ispiri a Malmsteen. Ma questa è un'ispirazione legata soltanto al punto di vista strettamente tecnico. Infatti come già detto la sua vena creativa è scarsa. Un buon artista per poter essere definito tale oltre a sapere sborare deve capire anche quando farlo. Per esempio in "Hold On", "Dreaming", "Crystal Ball" e "Now Is The Time" le sborate sono inutili.
Scusate se ho esagerato a usare il termine "sborata" ma è Malmsteen che me lo fa scrivere.
Classico cd da 3.5.

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