Gli Yo La Tengo sono una delle band più longeve e profiliche di quel movimento americano chiamato alternative rock che ha la sua origine nelle radio dei colleges degli anni 80 e nelle avanguardie di inizio decennio. O in tutte e due. Comprende bands al suo interno diversissime: dai Pixies ai Sonic youth, dalle Throwing Muses ai Dinosaur Jr, dagli Husker du ai Sea and the Cake. Gli Yo La tengo possono essere considerata una delle poche se non addirittura l'unica di questi panorama a non essersi mai fermata fino ad oggi dal suo lontano esordio col sorprendente Ride The Tiger del 1986 (un vivace mix di hardcore, country pop e folk) e di aver sempre tenuto uno standard di qualità altissimo in tutti i suoi lavori.

Una carriera costante ed edificante basata sull'evitare l'esposizione mediatica e le majors, sulla sperimentazione sempre calibata e su un certo umorismo nero da nerd basato sull'amore per i Velvet Underground, la band fin dagli albori "inattuale" e di culto per eccellenza da cui il leader Ira Kaplan trae anche ispirazione per il suo stile chitarristico particolarissimo e le melodie limpide. Ma tutto in fondo con un po' più di leggerezza della band di Lou Reed.

May I Sing with Me, questo disco datato 1993, è considerato giustamente da molti il capolavoro della band. Il giusto punto di incontro tra la rilassatezza e ecletticità dei dischi a venire e l'hardcore scarno e rumoroso degli esordi. Dopo di esso nessun disco degli Yo La Tengo sarà mai più così organico e invece dimostreranno una inconfondibile schizofrenia in tutti i lavori successivi, prevalentemente nell'altro capolavoro più tardo I Can Hear The heart beating as One. E' anche il primo lavoro della band con la sua line-up attuale e definitiva grazie all'ingresso del bassista James McNew (un po' come fu Evol per i Sonic Youth).

Non c'è traccia di elettronica ancora all'interno delle singole tracce, ma c'è invece spazio per il powerpop da classifica nel singolo Upside Down e per il punk-noise furibondo di Mushroom Cloud of Hiss e Out the Window. La loro idea di country e psichedelia alla Violent Femmes riemerge per l'ultima volta in 86-Second Blowout Ma il vero capolavoro dell'album a mio avviso è quella Detouring America with Horns, un brano melodicissimo e lunghissimo a salire coi suoi luminosi accordi di chitarra, scritto interamente dalla batterista e cantante Georgia Hubley (nonchè moglie di Kaplan e co-fondatrice del combo).

Gli Yo La Tengo non sono generalmente una band emotiva, ma dimostrano piuttosto  grande qualità compositiva ed un curioso ecclettismo. Ma a noi piacciono così.

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