Con questo album vorrei proporvi un'artista che a mio modesto parere meriterebbe in Italia la stessa fama che detiene sulla scena internazionale.
Yoko Kanno, compositrice nonché pianista e cantante del gruppo dei Seatbelts, si occupa principalmente di soundtracks per anime. Se la cosa a primo acchito può sembrare limitante per un’artista musicale talentuoso, in questo caso è proprio grazie alla necessità di spaziare in diversi campi musicali che Yoko Kanno riesce ad esprimere tutta la sua genialità ed ecletticità. Infatti, sugli scaffali si potrebbero trovare sue opere che spaziano dalla classica all’elettronica, fino ad arrivare al blues, jazz e rock (lei stessa ha affermato che non ha un genere preferito e che ama fare musica senza distinzione di stili).
“Cowboy Bebop OST” è un album fondamentalmente jazz (per essere più precisi bebop) anche se arricchito con venature swing, blues e fusion. La straordinaria capacità di Yoko Kanno emerge in questo album attraverso un ricercato connubio tra un’ atmosfera vintage che richiama l’epoca d’oro di Charlie “Bird” Parker, e un’altra di sapore squisitamente post-moderno (emblematica per questo discorso è la traccia “Bad Dog No Biscuits”).
Quella dei Seatbelts si può riscontrare invece nell’elevata capacità tecnica e nella profonda espressività di esecuzione.
I punti cardini dell’ album sono “Tank!” (un piccolo capolavoro del bebop dal ritmo trascinante e con un primo sax alto veramente esplosivo), “Rush” , “Bad dog no biscuits” e “Space Lion” .
Unica nota dolente dell’ opera sono le tracce “minori” , create per ovvie esigenze di copione, che sono meno esplosive delle altre, ma possono ad ogni modo essere apprezzate grazie alla firma inconfondibile di Yoko (fra tutte "Rain", l’unica traccia rock, che purtroppo, tolta dal contesto dell’anime, non è altro che un insulso motivetto rock melodico).
Spero con questa recensione di aver attirato l’interesse di qualche lettore e se l’album vi è piaciuto vi informo che la colonna sonora di Cowboy Bebop è composta da altri quattro album (che io non recensirò per non essere ripetitivo, anche perché ritengo che questo sia il migliore dei cinque).
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