(n.d.a. I fatti che seguiranno sono fortemente romanzati e potrebbero non corrispondere alla realtà)
...(silenzio)…[Open]-Click-zzzzzz-Young Heart Attack “Mouthful Of Love” inside-[Close]-Click-zzzzzzz-[Play]-zzzzzzz…3…2…1… CASINO!!!
Lo capisco al volo, non è musica da studio, del tipo la metto su mentre leggo che mi rilassa un po’. No, non è quel genere. Provo ad ignorarla e a continuare la lettura del capitolo. Non ci riesco, mi accorgo che la mia testa sta ondeggiando al ritmo dei battiti infernali della batteria. Le lettere non vogliono stare ferme, ondeggiano pure quelle, maledette, saltano, si dimenano. La “K” e la “A” escono dalla dispensa ed impugnano gli strumenti. Quella testolina della “F” alza il volume dello stereo, 45/50 (è record!), la mia finestra si crepa.
“Cazzo state buone che sono le due, è orario di riposo nel condominio!!”. Non mi ascoltano, il mio corpo neppure.
La mia testa non ondeggia più, sta solo cercando di abbattere la scrivania a testate ritmiche. I capelli mi si scombinano. Imbraccio la mia Stratotelecaster-Frosties-22 corde infiammata (poi scoprirò essere l’aspirapolvere), e parto in un assolo al termine del quale mi accorgo dei miei spettatori. In giardino 3 bambini mi fissano scioccati a bocca aperta, la loro nonna è svenuta. Ok, fine dello show. Ma l’impressione rimane, questo disco è portentosamente potente.
Dieci tracce per un esordio Hard-Power-Rock (tanto per gli amanti dei generi) da urlo. I ragazzi vengono da Austin, Texas, il loro disco uscito da pochi giorni è a nome XL Recording. Vi suona strano? Certo che sì, perché la suddetta etichetta (ha lanciato tra gli altri Badly Drawn Boy) non è proprio avvezza a questo genere di gruppi, ma in questo caso vale la pena l’eccezione.
Le impressioni a mente fredda sono molto buone. Il gruppo mi piace proprio. L’impatto potente e compatto ricorda da vicino i Fu Manchu. La voce di Chris Hodge nell’impostazione e negli acuti raggiunge i picchi di Axel Roses e addirittura sfiora il dio dorato Jimmy Page. La sua accompagnatrice invece, Jennifer Stephens, con voce calda ma altissima, pastosa, al gusto di vaniglia e mandorle, rimanda alla miglior Neko Case (seconda voce dei New Pornographers). Un gruppo promettente che ha già un largo seguito in patria, il cui sound per capirci meglio, è riconducibile ai recenti Datsuns e Darkness (ma toglietevi dalla testa gli abitini e i falsetti di questi ultimi) o ai più datati AC/DC e Led Zeppelin.
La cover degli Mc5 “Over And Over” gli varrebbe il cinque, ma pur essendo divertentissimi e pur portando molta freschezza, non inventano nulla. Quindi non vale la frase da “Over And Over” “...people talking of revolution…”, nessuna rivoluzione; ma piuttosto vale la dichiarazione di Chris “facciamo musica con cui uno vorrebbe essere arrestato per la prima volta” (convinto lui!).
It’s only Rock’n Roll but I’like It!
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