Trecento. E non ne resterà vivo nemmeno uno...
Cristosanto, che filmone "massiccio"!!
Questo nuovissimo "300" di Zack Snyder, tratto dal fumetto-cult di Frank Miller è un vero macigno di spessore e "machismo" che gronda forza, intensità e sudore in ogni singolo fotogramma, curato in maniera ossessiva da una direzione fotografica a dir poco maniacale e davvero unica.
Il film difatto è la storia epica e romanzata (ma sempre reale, da quanto ci raccontano i libri di storia) del re Leonida, il re spartano che, arrocato nello stretto cunicolo delle Termopili, fece resistenza attiva all'orda di Persiani pronti ad invadere Atene e la Grecia intera in un rapporto di 100.000: 1!!
Una storia ambientata nel lontano 480 a.C. che è già tragica ed epica al tempo stesso e che fa rivivere per una volta, un valore pressoché dimenticato oggi: quello di chi muore per difendere un ideale di Libertà.
Un film molto "di destra" se mi concedete il termine (ma non voglio fare adesso un discorso di politica spicciola nè andare a cadere nei luoghi comuni), per le vicende narrate, per il modo molto assolutista di vedere causa ed effetto delle cose e per la scarsa sensibilità e la pochezza di amorevolezza-profonda che pervade questo manipolo di guerrieri/kamikaze pronti a imolarsi per questa giusta causa ma che poco danno in termini di spessore e umanità (a parte il rapporto tra un padre e il figlio uniti dallo stesso destino guerriero e i freddi scambi di affetto/amore tra Leonida e l'algida moglie cazzuta come un'amazzone proto-femminista).
Siamo di fronte a un film in cui questi 300 super-macho danno del filo da torcere al ridicolo Conan Schwarzenegger mitica saga che fu, che combattono senza ritegno (questa sembra la seconda lettura del film) ogni forma di supremazia e diversità: ci sono i nemici asiatici, la paura dell'oriente, i gay iperpalestrati (Serse) e altre devianze non ben identificate che diventano IL nemico e basta, da annientare senza se e senza ma (vengono eliminati addirittura gli ambasciatori che , si sà, non portano pena, all'inizio del film).
"Noi non siamo umani: siamo spartani!" e su questa massima (della serie: esticazzi?!) si giustifica tutto e il contrario di tutto che ci sta anche bene ma che alla lunga sembra più un alibi per giustificare ogni eccidio. E infatti, guardacaso, il film è stato boicottato e fatto oggetto di critiche da più parti, per le allusioni più o meno velate alla situazione attuale tra l'Iran, l'Iraq e l'America guerrafondaia di Bush & C.
Un film sicuramente magnifico per la qualità estetica delle sue immagini che ricordano le illustrazioni fantasy del compianto Franzetta. Un film per molti aspetti "avanti" con qualche riservo per le scene di battaglia, talmente cariche ed esagerate che sembra di trovarsi inerti dinanzi a un Gameboy in funzione automatica.
Forse un po' infantile in molte parti ma certi dialoghi secchi e diretti, sempre sul filo del rasoio, son da pelle d'oca e da Manuale del Vero Brutal. ☺☺☺
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