"300"... ovvero, Frank Miller colpisce ancora. O meglio, ci prova, ma manca clamorosamente il bersaglio.

C'è qualcosa di grosso che non va in questo film, qualcosa che lo rende decisamente inferiore al "collega" "Sin City" e che lo colloca nell'ambito del pop-corn movie di bassa-ma-bassa-davvero fattura: la totale assenza di "sostanza".

La trama (Leonida, re di Sparta, raduna i 299 spartani più forti e cerca di contrastare l'imminente invasione da parte dello sterminato esercito Persiano, in attesa di rinforzi...) è sempliciotta, ma per un film del genere va più che bene, anzi in teoria dovrebbe offrire scontri epocali, battaglie leggendarie ed incollarci alla sedia.

Peccato però che i personaggi siano totalmente privi di spessore, anzi siano sottili come un foglio di carta lucida... Leonida è un concentrato di stereotipi e retorica, e i suoi alleati non sono da meno: non si distingue uno spartano dall'altro se non per il taglio dei capelli... Persino Serse è un supercattivone a metà, dato che è sempre pronto a concedere il perdono (!!) a chiunque e non uccide mai nessuno... roba da non credere.

Le scene di combattimento, che dovrebbero costituire il punto di forza della pellicola (dato che ne occupano il 90%) sono sicuramente sorprendenti e riuscite, perlomeno nella seconda parte del film, quando i nemici sono un po' più tosti... al contrario nella prima parte sembra di trovarsi di fronte a un film di Bud Spencer e Terence Hill, o ad una puntata di "Walker Texas Ranger" con i persiani nel ruolo dei cattivi stupidi buoni soltanto a dire "Ay-yaaah!" e a fare mossette stile-ninja, per poi volare per decine di metri al primo contatto con lo spartano di turno.

Incredibile poi i dialoghi, costituiti praticamente solo da frasi ad effetto ultra retoriche, che francamente risultano stucchevoli e ridicole specialmente se in dosi così massiccie... e soprattutto che vengono ulteriormente sputtanate da un doppiaggio italiano veramente, ma veramente penoso! In un film come questo è fondamentale che i personaggi sembrino almeno credere nelle stronzate che dicono, e invece neanche questa...interpretazione dei doppiatori: zero assoluto.

Per quanto riguarda l'aspetto puramente estetico invece tanto di cappello alla spettacolarità della pellicola (tra l'altro in HD), che offre agli occhi gioie ancora maggiori di "Sin City", con uso massiccio di un'ottima computer-graphic, splendidi effetti di luce quasi interamente digitali e mille altre prodezze tecnologiche ancora (la post-produzione è durata quasi un anno!).

Tuttavia ad una cura così estrema (e un po' eccessiva) della forma deve comunque corrispondere un contenuto decente (e qui ritorna il buon vecchio "Sin City"), sennò è come trovarsi di fronte ad un bellissimo involucro completamente vuoto.

 

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