Zephyr!

Ai primi posti in quanto a band meno considerata e album meno cagato nella storia del Rock. Nemmeno la nobiltà delle recensioni debaseriane ne ha parlato.

E dire che, almeno quando un artista crepa, se ne parla, si ripropone e si rivaluta tutta la carriera; lo si fa per degli sfigati figuriamoci per gente tosta. E invece nulla o quasi. E dire che, nel caso specifico, se ne sono andati in due: Tommy Bolin e Candy Givens. Ma niente o quasi.

Tommy è un talento di quelli che nascono ogni tot anni ma sarà ricordato dai più per "quello che ha sostituito Blackmore e poi è morto di overdose". Destino del cazzo. Nel 1975 Tommy, non ancora ventiquattrenne, viene chiamato per un provino per il posto del Man in Black dei Purple. Il ragazzo ha già una notevole fama nel settore per i suoi trascorsi; James Gang (proprio Walsh lo consigliò come suo successore) e le collaborazioni con Cobham e Alphonse Mouzon tra i più recenti. Proprio ascoltando quel capolavoro di "Spectrum", Coverdale rimane stregato da quel chitarrista che, al provino due giorni dopo, "conquista" la vecchia guardia Lord-Paice (anche se si presenta con i capelli di vari colori e dice di aver sentito solo Smoke On The Water e Hush; carisma e sfacciataggine mica da ridere il giovanotto). Il posto è suo. Ma la sfiga è in agguato. E, quando tutto dovrebbe andare per il meglio perché ora fai parte di una delle più famose rock band del pianeta, questa situazione ti si rivolta contro. In quell'anno Tommy scrive più di 30 canzoni. Si, perché aveva cominciato a lavorare al suo primo disco solista e perché, appena entrato, i Purple devono incidere un nuovo album. "Come Taste The Band" e "Teaser" escono praticamente insieme ma il lavoro " solista" viene tenuto nei magazzini (si dice sia molto bello e non può far concorrenza a CTTB). Che sfiga. Il tour mondiale comincia benissimo in Oceania ma poi Tommy, mentre si fa una pera, si distrugge un braccio e, sfiga (un po' voluta ma agli altri non capita eh), il resto della tournée si trascina tra una serata si e due no. Ogni data è un aneddoto tra il tragico e il grottesco. Alla fine del tour la band non ne può più (oddio già erano sfasciati prima della sua entrata); la storia dei Deep Purple si conclude. Tommy è buono, generoso, ingenuo, comincia ad essere famoso e ad avere soldi; la persona perfetta da spremere e sfruttare per tutti i delinquenti che bazzicano l'ambiente. L'ultimo anno è stato durissimo; troppi impegni, troppa eroina, situazioni spiacevoli (tipo i fans di Blackmore che gli dicevano di tutto ad ogni minima occasione e ad ogni esibizione) e tutti che provano ad approfittarsi di lui. Persino Bonham è protagonista di una scena passata alla storia: nel bel mezzo del concerto al Nassau Coliseum di Long Island, Bonzo, ubriaco e carico a manetta, si presenta nel backstage e sale sul palco nel bel mezzo dell'esibizione; prende un microfono (tutti avevano smesso di suonare allibiti) e urla "Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita; si chiama "Presence" e, cazzo, è fantastico", poi si volta verso il chitarrista e lo insulta gratuitamente "E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda". Sei stato uno stronzo quella volta John Henry; ma eri uno dei pochi amici di Blackmore e ubriaco fradicio... certo che sfiga però, pure questa.

Poi il 3 dicembre 1976 alla prima serata del tour con il nuovo album "Private Eyes" a Miami (apre per Jeff Beck), torna in albergo e non uscirà vivo dalla stanza. Nel party dopo-concerto con amici si sente male. Sarebbe troppo semplice e ovvio chiamare i soccorsi e invece si attende che si riprenda, non sia mai; "evitiamo pubblicità negativa". Peccato che la mattina sia dichiarato morto. Perfetto direi, un talento incredibile, aperto ai più svariati generi, che ci rimane secco sul più bello. Che sfiga.

Leggenda vuole che sia sepolto con un anello al dito regalato da Hendrix.

Nel 1984 muore anche Candy, nell'anonimato assoluto; una voce strepitosa che ti chiedi come è possibile non abbia avuto una grande carriera, ma è così; titolo “la sfiga degli Zephyr”.

Probabilmente non si sono fatti spiegare bene cosa bisognava fare per vendere l’anima al diavolo o hanno scambiato un prete qualsiasi per Satana.

All'inizio di tutto però c’è questo ragazzino, Thomas Richard Bolin, che a 14 anni comincia a metter su band fino ai 17 quando, insieme ai coniugi Candy e David Givens, a Robbie Chamberlain e John Faris forma gli Zephyr. La band produce tre album in quattro anni; due con Bolin e un altro, senza di lui, nel 1972. La band per tre anni suona ovunque negli States; ai raduni ed insieme ai migliori gruppi del periodo. Suoneranno più di una volta con i Led Zeppelin; anzi sono proprio insieme il 26 dicembre 1968 nella serata del debutto del Dirigibile in terra americana a Denver (sembra che entrambi neanche fossero in cartellone, i Led sicuro). Sono bravi e le loro esibizioni suscitano parecchio interesse; ma nulla si evolve. Vengono raccontate parecchie storie di questo periodo; una ci racconta che, alla loro prima apparizione televisiva in cui dovevano cantare in playback, Candy sbaglia tutto, non si sincronizza con la musica e il gruppo scoppia in una fragorosa risata in diretta tv; ci sta, ci si diverte, di certo non aiuta la carriera. Che sfiga.

E veniamo agli album e più precisamente al primo dei "non cagati" : "Zephyr".

Album bellissimo! Parecchi dischi più celebrati prendono la paga senza alcun dubbio.

L'album è di base un disco di rock-blues, ma con Tommy è Candy non puoi liquidarlo così. Tommy regala un primo assaggio delle sue doti di chitarrista fenomenale e, soprattutto, vario. Candy ha una voce che ti fa rimanere secco da quanto è bella; praticamente una Janis un po' meno incazzata e più impostata. Il disco gronda di blues dicevo, coinvolgente come pochi. L'uno-due "Sail On"/Sun's a Risin' ti fa vacillare e "Somebody Listen" ti stende. Il blues viene contaminato, a volte con un poco di psichedelia, altre con momenti di jam fusion-funky- jazzrock (l'amore di Bolin per Coltrane e Wes Montgomery sarà il suo marchio di fabbrica negli anni a venire) come in "Cross The River", oppure con veri e propri hard-rock blues. In tal senso la conclusiva "Hard Chargin' Woman" sfiora il capolavoro; potente, pesante, bellissima; una vera cavalcata che, scrivono, live diventasse epica. E poi c'è la chicca di una versione splendida del tradizionale "St. James Infirmary Blues" con una strepitosa interpretazione vocale di Candy che ti strappa il cuore.

Per riassumere: brani belli e tosti, una chitarra meravigliosa, una voce unica (Candy suona bene anche l'armonica), una sezione ritmica impeccabile e le tastiere col loro suono tipico del periodo a completare. Se qualcuno di questi pezzi fosse stato inserito sul coetaneo "Led Zeppelin I" o in qualche album di Rory Gallagher di qualche anno dopo, ci sarebbe stato benissimo, per capirci.

Dopo il successivo "Going Black To Colorado" (buono) Tommy lascia la band per nuove esperienze e soprattutto per ampliare i propri orizzonti musicali. In più è quello che ha ottenuto più riconoscimenti di critica e pubblico e la situazione con gli altri è diventata difficile.

Purtroppo, dopo un altro album, degli Zephyr io non so più nulla di preciso. Dovrebbero aver continuato a suonare fino alla morte di Candy nel 1984, dovrebbero…

L'unico che li ha cagati è stato il ns Imasoulman. Gli Zephyr sono entrati nella sua splendida "lista". Imasoulman, mica il primo inutile che spara due cazzate!

Ciao Candy, ciao Tommy e grazie.

Ascoltate gli Zephyr, fidatevi.

Per Tommy, oltre alle sue opere conosciute, consiglio "This Time Around: Live in Tokyo" il tour maledetto con i Purple (ma come suonava quando non aveva problemi!) e una chicca uscita nel 2000 delle jam del "provino" per entrare nella band "Days May Come And May Go".

Buon ascolto.

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