1999 - anno che segna la fine di un millennio, ma più semplicemente del Secolo Breve. Forse è destino che il primo album del progetto Zombie Nation debba uscire proprio sul finire del secolo, come monito a noi occidentali, che stiamo davvero diventando una nazione di zombie...
"Electro, electro, maybe hip-hop, a bit more electro, disco and sometimes, just for spice, a pinch of punk". Ecco come un noto critico londinese descrive in poche parole la musica di Zombie Nation. Dopo anni di latitanza in piccoli rave notturni, ecco il signor Splank! e il signor Mooner emergere dai sotterranei delle città tedesche ed inglesi e incidere il loro primo album, Leichenshmauss, votato all'elettronica. Una produzione che sa abilmente mescolare electro (electro con i controcazzi) a trip-hop, ad echi lontani di jazz, una buona combinazione, che sa farsi sentire. Un'occhiata alla copertina dice più o meno ciò che potrebbe essere detto con cento parole sullo spirito dell'album, alcuni la ritengono la caricatura di Nevermind...
E se fosse invece Nevermind ad essersi evoluto in Leichenshmauss? Non siamo stati forse noi uomini a trasformare quel bambino che nuotava felice nell'acqua limpida in un cadavere tumefatto che sguazza in un liquido infetto? A voi l'interpretazione...
Resta però la limpida e sconvolgente ironia dei due diggei che non mancano di dedicare la loro musica ad atmosfere cupe e paurose, come può essere camminare in un bosco di alberi morti, o in una città deserta.
Una nota di disprezzo va ad alcuni pezzi davvero troppo unz!unz!unz! che rovinano terribilmente (cazzo!) tutta la produzione.
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