L'accostamento che faccio col tipo di suggerimento musicale qui proposto viene da un'esternazione improvvisa di un mio amico che di punto in bianco si espresse con un tono di chi rivela il terzo segreto di Fatima: "Oggi mi sono fatto una cacata che è stata meglio di una scopata."

Ecco il punto, cos'è il piacere? Dov'è ubicato? Perchè un'apparente situazione sfavorevole lo fa partire? Perchè associamo il piacere al bello? Perchè poi il bello che ci hanno fatto credere ci delude quasi sempre? Cos'è il bello? Di sicuro in questo disco io il bello ce lo trovo, diciamo che è un bello complicato nelle sue deviazioni urlanti. Tralasciando codifiche è un disco rasserenante.

Qui si può avere la fortuna di frequentare suoni che contrastano evidentemente l'educazione alla melodia e ai ragionamenti razionali che ci hanno inculcato, una rottura che prima o poi si dovrà affrontare per cercare di rompere il muro di omertà verso delle visioni cruentemente illuminanti.

E come un barbone del chaos Robert, in arte Zoogz, rovista in una spazzatura invisibile e crea un nutrimento dalle rovine che giova più delle costruzioni intatte. Ma per tenere sempre viva la tensione emotiva, come un circuito operazionale, paventa autoinfarti ogni minuto secondo e fa proselitismo sciatto distribuendoli in giro. La presa per il culo è solida. A briglia sciolta accende legioni d'anarchia per puro divertimento.

Lancinante come uno sciamano urla i suoi epiteti e distorsioni cacciando in malo modo i fantasmi di altre identità che vogliono entrare per vivere al posto nostro, ripulendo il palcoscenico. Incazzato al punto giusto affronta, con dei compagni di viaggio impeccabili (tra cui un John Trubee), un percorso fatto di schizzi fecali che annichiliscono le aliene presenze, financo nel suo essere wrestler di periferia.

Relegarlo ad allievo di Van Vliet e Zappa è fuori luogo come la sua "amatorialità". Ma chi è a conoscenza della verità se non il buffone? E un giullare che si rispetti vuole dileggiare coscienza dipanando un esibizionismo impersonale.

Qui il delicato è carta vetrata, l'amore è lumare, il cacofonico la nostra tazza del cesso, un attacco di epilessia la nostra condizione normale: saper maneggiare la burla non è da tutti. Una crisi di nervi è lo stato più invidiabile per cercare di dialogare con la "musica" che diventa uno strumento di tortura se non si è ben allenati a queste giostre ciniche. Questa volta siete condannati ad andare a sentire che cazzo di musica fa 'sto californiano col cognome polacco.

E non mi venite a rompere i coglioni che non si capisce da quello che ho scritto come suona il disco, mettete un po' del vostro fritto e "soffrite" nello scoprire un saltimbanco che sta sulla strada da millenni e ci racconta le nostre miserie mandandoci affanculo. Tanta roba, comunque...

Sonorità per tipi che non fanno nessuna smorfia quando sentono la puzza di merda ma accolgono l'olezzo con un sorriso. No TRIPpa 4 catz!

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