Alle cinque della sera.

Eran le cinque in punto della sera.

Un bambino portò il lenzuolo bianco

alle cinque della sera.

Una sporta di calce già pronta

alle cinque della sera.

Il resto era morte e solo morte

alle cinque della sera.

Il vento portò via i cotoni

alle cinque della sera.

E l’ossido seminò cristallo e nichel

alle cinque della sera.

Già combatton la colomba e il leopardo

alle cinque della sera.

E una coscia con un corno desolato

alle cinque della sera.

Cominciarono i suoni di bordone

alle cinque della sera.

Le campane d’arsenico e il fumo

alle cinque della sera.

Negli angoli gruppi di silenzio

alle cinque della sera.

Solo il toro ha il cuore in alto!

alle cinque della sera.

Quando venne il sudore di neve

alle cinque della sera,

quando l’arena si coperse di iodio

alle cinque della sera,

la morte pose le uova nella ferita

alle cinque della sera.

Alle cinque della sera.

Alle cinque in punto della sera.

Una bara con ruote è il letto

alle cinque della sera.

Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie

alle cinque della sera.

Il toro già mugghiava dalla fronte

alle cinque della sera.

La stanza s’iridava d’agonia

alle cinque della sera.

Da lontano già viene la cancrena

alle cinque della sera.

Tromba di giglio per i verdi inguini

alle cinque della sera.

Le ferite bruciavan come soli

alle cinque della sera.

E la folla rompeva le finestre

alle cinque della sera.

Alle cinque della sera.

Ah, che terribili cinque della sera!

Eran le cinque a tutti gli orologi!

Eran le cinque in ombra della sera!

..

.

Federico García Lorca

Alle cinque della sera (La cornata e la morte)

da: Lamento per Ignacio Sánchez Mejías (1935)

Cosa rimane dei ventiquattro e rotti minuti di "Cair Camouflet"?

Nulla a cui una qualche forma mnemonica o razionale possa appigliarsi, si viene tramortiti passivamente da suoni che arrivano, si impiantano nel subconscio e prima di riuscire a rendersi conto di cosa si sia appena ascoltato si sono già dissolti, dileguati, ventiquattro e rotti minuti di cambi continui, di movimento continuo, gesti e riti sconosciuti, sfaldamento sensoriale, figure opache e pallide come un lenzuolo, alla fine del brano qualcosa di estraneo come un' entità parassitaria si insinua, smuove e turba, non si capirà mai esattamente cosa in realtà essa sia.

Il resto dell' album sembra sfaldarsi in altrettanti brandelli grondanti sangue, vocalità circolari, luridi intrecci sporchi di fango e sangue, collage meta-sonici spaventevoli, frastagliate e ondivaghe tribalità violate, torbidi lamenti.

Cosa rimane di "Look Into Me"?

Una "Alle Cinque Della Sera" marchiato sulla carne viva, un balletto splendente di morte, polvere e sangue per spettri, il fascino segreto e meraviglioso dell' inspiegabile.

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