STRATEGIE DI OCCULTAMENTO.

Una frenesia orgiastica, laida e putrida, un funk torrido, lascivo si sgetola ed implode su se stesso flagellato da loop vocali in continuo sconquassante spostamento, sezioni di fiati fitte arrancano e troneggiano tracotanti, alimentano il caos torbido e stagnante, Eno e Byrne posseduti dallo spirito di Pierre Schaeffer accasciati al suolo nella foresta degli spettri in overdose di ketamina.

PRIMAVERA PRIMITIVA.

Un vento crudele, un crepuscolo d' oro, la legge della sopravvivenza come unica e riconosciuta normalità, la vita dettata dai ritmi di una natura disumana ed impassibile, un' esistenza dimenticata a cui è impossibile tornare, almeno in modo conscio.

Mezz' ora... mezz' ora per collegare forme inconsce sepolte da millenni a quei suoni radicali, ancestrali, puri, spietati e severi come quella natura, il suono dei nastri magnetici massacrati da continui cambi d' altezza e velocita dello spettro sonoro pare sempre più instabile, sempre più vicino al collasso, un tamburo rituale trattato martella ancora il subconscio con immagini di vita tribale estinta, fino alla fine, fino a quell' ultimo battito immerso nella polvere...un flauto di legno intona una sorta di canto di morte, una lacrima sporca e acre scorre come sangue sulla guancia.

UN TEATRO IMMOBILE.

Un flusso sonoro reiterato e fluttuante, reminescenze distorte, sibili, fischi...un vagare senza meta, ancora suoni ovattati, idistinguibili, suoni di piccoli flauti d' ossa stridono come grida di rapaci.

FIGLIO DI UN DIO MORENTE.

Stordisce l' emotività strabordante di questi suoni, questi suoni spezzati, distorti, ridotti ad un cumulo informe, assai lontani da rituali occulti o esoterici, questi riti sono officiati sotto un sole infuocato, intorpidente, indifferente alla vita ed alla morte.

Il subconscio come unica forma di pensiero reale, un' istinto primigenio prevale sulle cose, il pensiero razionale rantola, oramai sempre più debole...morente.

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