Gli Zu sono di Roma. Già, è bene cominciare subito così: chiaramente. Gli Zu sono italiani. E sono forse una delle poche realtà di cui andare davvero fieri nel nostro bel panorama musicale nazionale contemporaneo.

Formatisi nonsoquando, gli Zu si definiscono come acrobatic-jazz-punk o acrobatic-punk-jazz, nonricordo. Io li ho visti dal vivo 3 volte. La seconda volta mi trovavo al gabinetto e aspettando che un tizio uscisse dallo scomparto stagno mi trovavo di fronte ad un tizio corpulento (ma neanche tanto, diciamo magari “in carne”) che si rimestava il pizzetto. Era il sassofonista del gruppo. Bene, questa patetica introduzione è finita, ora passo a parlarvi di loro.

La formazione è composta da 3 elementi: batteria, basso e sassofono, più un tecnico del suono che li segue ovunque. Sarà difficile per voi trovare qualcosa degli Zu sui peer-to-peer. A tale proposito non ho nulla in contrario, Internet è una strepitosa banca dati. Ma a volte può essere consigliabile comprarseli, i CD. E questa è una di quelle volte.
Tutti i loro lavori sono sempre rigorosamente strumentali, studiati al millimetro, energici, atmosferici e stratosferici, metamusicali, iperculturali - ma senza fronzoli o arzigogolamenti intellettualistici -. Igneo suona come un viaggio oceanico totale. Il retrocopertina non a caso mostra una specie di mappa con delle coordinate... “e l’ ultima traccia si in intitola Mar Glaciale Artico...”.

Ma ora basta stronzate. Questi ragazzi meritano il nostro appoggio perchè sono dei grandi. Grandi musicisti, grandi personaggi e grandi persone. Alla fine del primo concerto (era il tour del loro primo album) erano sotto il palco che parlavano con noi comuni mortali. Mi sono avvicinato e li ho abbracciati tutti e 3. Fantastici. Lo so, questa recensione non può esservi utile se non li conoscete. Lo so bene. Per questo vi sprono a cercarli. E lo so (lo so) che non ho ancora speso una parola a proposito della loro musica folle e matematica, precisa al limite dell’elettronico (senza elettricità elettrica, ma solo elettricità umana... IPERUMANA!!!), frenetica e avvincente, mai prevedibile, trascinante al limite del pogo solitario e alieno. Lo so. Lo so...

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