HEP! Nuova derecensione di salesuliveires. Ho scelto un cantante non proprio amato da tutti, e del quale ho comprato [per la terza volta nella vita] un suo nuovo album.
Avviso d'oro: chi insulta-calunnia-deride qui non sa che è depravazione o comunque pura ignoranza, la sua ; chi invece scrive dei commenti intelligenti lo valuto una brava persona e senza distinzioni di colore politico, religione, etnia, stato civile, età, ceto di appartenenza, genere musicale prediletto.
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Vengo all'album:le nuove coriste tornano in alcune tracce ad avere voce in capitolo rispetto allo scorso concept-album d'inediti Chocabeck....scelta dovuta; l'amico Bono Vox ha scritto il testo di una canzone, il collega Biagio Antonacci [nei cori] e mr.Mark Knopfler partecipano agli arrangiamenti di alcuni pezzi, quindi men che meno. Da segnalare anche la presenza di una cover di Avicii, Ten more days.
I quattro singoli estratti [ascoltando le varie radio] Tredici buone ragioni, Partigiano reggiano, Voci (namanama version) e Streets of Surrender [presente anche in italiano con titolo Ci si arrende] son tutti formalmente validi tranne uno [Voci (n.v.), un plagio ad un autore svedese, peraltro] che non porta davvero nulla di innovativo nella sua discografia.
Da scartare anche [specie il testo, assai monòtono] Ti voglio sposare, per quanto la base sia bluesy con qualche accenno di roots rock.
A seguire, introdotto dal buffo discorso del sindaco di Contursi Terme [vero!] L'Anno dell'Amore, un manifesto ironico verso i costumi preponderanti nella società di adesso; la succitata cover Ten more Days, definibile un esperimento così cosi; Hey Lord, sottile brano gospel dove la Fede dell'autore viene ben espressa senza prolissità;
La tortura della luna, arioso soft-rock dal crescendo emotivo [intro e finale evitabili, strofa-ponte passabile e chorus perfetto];Turn the world down dall'andamento ''beatle'' senza scader nella pantomima e con un testo riflessivo; Fatti di sogni [con una piccola autocitazione] e Terra incognita sono entrambe serie quanto rilassanti, il che è quasi uno standard nelle ballate del cantautore tosco-emiliano. N.b. la debolezza del cd è che non ci siano degli stacchi o dei veri e propri intermezzi strumentali fra le tracce centrali [in primis fra quelle ''anglofone''], ma dò lo stesso 3,5 [4 nella sostanza] dopo un bell'ascolto di poche ore fa...sic.
p.s. pur non avendo i soldi e la "maestosità" di Zuckerberg, sottolineo che a discrezione di 2-3 plagi recenti e del flop Una rosa Blanca Zucchero tiene sapientemente la scena al pari di altri cantanti ITA dalla lunga ed intensa carriera, da Zero a Loredana Bertè a Ron.
Detto questo, Vi lascerò in pace un bel pò di mesi{!}
-addìos-
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