Con "Fly" Zucchero vola tra melodie ariose e brani, tutti, di ampissimo respiro e orecchiabilità.
Si inserisce il cd (accattivante) nello stereo, e alla fine si rimane con un quesito: ma se Zucchero era capace di tutto ciò, perché non lo ha fatto prima ? "Fly" è un disco capace di annullare totalmente il passato, confermando come un artista, vero, deve vedere un'opera come una parentesi e come frutto di un particolare momento. Da "Spirito Divino" si è passati a "Bluesugar", da "Bluesugar" a "Shake", da "Shake" ora si passa a "Fly".Veramente molto difficile fare anche un solo parallelo tra questi quattro dischi.
'Bacco Perbacco' rappresenta il piccolo collegamento tra lo Zucchero fatto di rhytm' and blues e goliardia, e quello di oggi. 'Fly' è infatti pura poesia, un continuo "volare sopra le parti" (o meglio "sopra le nuvole"), con il valore assoluto dell'amore e della fede come vero tema trainante del disco. Musicalmente Zucchero si affida ora a successioni armoniche molto varie, inondando ogni brano di continui cambi di accordi, e di conseguenza anche il cantato è sempre pronto a regalare sorprese e continui cambi (non è caso che abbiamo tre brani in cui c'è l'uso del falsetto). Non c'è più quell'improvvisazione e quella voglia di America del passato. Proprio quando Sugar lascia il produttore italiano Corrado Rustici dopo vent'anni di continuativa collaborazione e riesce a lavorare con Don Was (il produttore di Rolling Stones, Dylan, Springsteen), circondandosi di musicisti di sola tradizione Rock inglese e americana, l'artista emiliano riscopre le sue vere radici italiane. E in queste canzoni c'è la sua storia e i suoi sentimenti, inseriti in un quadro armonico tipico della tradizione musicale europea. Sentimenti in passato velati, ma ora svelati.
E lo Zucchero famoso per le allusioni, oggi si lascia andare a parole come "Troppa fedeltà, mi uccide", "Come stai e come stai, ringrazio il cielo, non lo so", per citare il brano scritto a quattro mani con Jovanotti. A proposito di ospiti non è un caso che gli unici contributi siano quelli di Fossati (nel capolavoro "È delicato") e di Cherubini. Alla fine "Fly" lascia quasi all'angolo i corposi commenti tecnici che scaturivano dall'analisi dei passati dischi ("Bluesugar" su tutti), lasciando spazio alla vena emotiva. Perché "Fly" è uno di quei dischi con una musica ingenua, pura, dolce e disincantata. Scoprire questo animo romantico, questi testi che potrebbero partecipare a concorsi letterari di poesia (sempre rimanendo però su temi tangibili, senza troppe idealizzazioni), questa voce così calda e pulita, è veramente spiazzante. Reagire spontaneamente è una conseguenza naturale, di fronte al sorriso di "Fly", che è quello di un bambino. L'impressione è che questo "Fly", pirateria e tasche della gente permettendo, arriverà dove prima non era arrivato, riportando attorno a Zucchero una attenzione da parte del pubblico che negli ultimi anni si erano persi nei meandri della sperimentazione e di testi molto intensi e corposi.
Ultima nota, su "Let it Shine": il brano, dedicato a New Orleans, è l'unico brano di vera matrice "nera", in cui la tristezza per la tragedia causata dall'uragano Katrina prende allo stomaco sin dall'attacco, ma che ci divora all'ipnotico grido di un coro di bambini che - si capisce leggendo poi l'intero testo - rappresentano gli angeli dei bimbi "visti tuffare nel Mississippi, per non tornare, per non tornare...". Zucchero ricorda ciò che significava New Orleans per lui "Ho visto senza luce domeniche di gospel nell’ aria e giorni luminosi solo di te, solo di te, l’amore sa… … e tutto brilla", per poi esplodere in un "è tutto qui... eppure è tutto qui...": gli angeli rispondono "Let it Shine, shine, shine", Zucchero chiude il brano in maniera lapidaria. Un pezzo riuscitissimo, di un mistero e di una cupezza che scatena emozioni.
Il cd si chiude con "E di grazia plena", soffice composizione classica fatta di un'armonia posata su di un pianoforte e una voce bassa e profonda da Zucchero, che, accompagnato da un violoncello, grida: "Niente ho, ma ho tanto lei sola e mia ma di grazia plena mia fortuna e Madonna vera alleluia luccica l’ anima e non si ferma piu".
"Fly" è un esempio di come si possa cambiare totalmente le carte in tavola rimanendo comunque fedeli a sé stessi.
Carico i commenti... con calma