Non ha mai sentito parlare di Miserere?!
Se le cose stanno così, hai fatto bene ad aprire questa recensione. Il mitico “contadino del blues” afferra nuovamente chitarra e cappello e comincia a seminare spartiti in Kenya, Louisiana, Gran Bretagna. L’umore di Zucchero è a pezzi; un periodo di grande depressione viene combattuto con note decise e prepotentemente felici (“Ridammi Il Sole” e “I Frati”). Ci si sfoga al ritmo de “l’Urlo”, come dice la parola stessa e con “Un’Orgia Di Anime Perse”, “Il Pelo Nell’Uovo” e “Povero Cristo”: canzoni energiche con testi coloratissimi e coloritissimi! Si sta ascoltando uno Zucchero ancora forte, arrogante come dottrina del funky-soul consiglia. Non mancano le stupende ballate come “It’s All Right”, “Miss Mary” dolci dallo stile britannico che accompagnerà il bluesman anche negli album a seguire.
Con “Anna Solatia” (canzone “instrumental” accompagnata da versetti di poesia recitata) ci si spinge oltre la siepe di un paesaggio fantastico in cui si sente una musicalità curata nei dettagli, poetica, profondamente circoscritta in emozioni che solo un paesaggio italiano può trasmettere. Il suo opposto è l’ambigua e rude “Pene”; che cosa volesse dirci Zu’ con questo testo rimane un mistero ma non si fatica molto ascoltando oltre le righe: lecca le mie pene… …non vi svelo altro!
Finirei citando l’omonima “Miserere” orchestrata da Michael Kamen (compositore di colonne sonore di film come: ”Robin Hood – Principe dei Ladri” con Kevin Costner e “Aldilà dei Sogni” con Robin Williams). Una vera e propria opera classica, inquinata (nel senso buono) dalla voce soul di Zucchero a cui si accompagna il grande tenore Pavarotti.
Miserere è un album solare e magico. Tenta la surrealità e viene amplificata al 100% la gioia e la tristezza. Sarà impossibile per chiunque rimanere insensibili a quest’opera.

Carico i commenti...  con calma