Che il panorama moderno del metal estremo (e per estremo intendo true death e true black) sia rimasto appannaggio di pochi, ma validissimi nomi (Nile, Behemoth, Meshuggah), ove della vecchia guardia non siano sopravvissuti che i Cannibal Corpse, capaci di riemergere a testa altra dopo l'avvento di aberrazioni come il metalcore, l'emo e quanto di più raccapricciante vi venga in mente, è un dato di fatto. E' purtroppo anche vero che questo campo di battaglia che ha consentito ai più forti di emergere ha lasciato indietro nomi altrettanto validi che avrebbero avuto moltissimo da offrire ancora. E' il caso dei norvegesi Zyklon, band fondata da Thomas "Samoth" Haugen e da Trym Torson dalle ceneri del defunto Imperatore del black metal norvegese. E' il 2001 e, dopo un "Prometheus: The Discipline Of Fire And Demise" dominato dalla titanica figura di Ihsahn e dalle sue argute sperimentazioni prog-rock sinfoniche, alla nuova band di Samoth si uniscono Anders "Destructhor" Mhyren, chitarrista dei Myrksorg dal tocco "azagthothiano", e Daemon, bassista-cantante dei Limbonic Art dotato di una voce spaventosa. Il debutto della nuova band s'intitola "World Ov Worms" ed è una bomba al plutonio pronta a deflagrare con conseguenze devastanti. Il disco è una fusione pressochè perfetta tra death metal, black metal e noise-industrial che esplode dopo una cacofonica intro di voci mischiate e una voce femminile elettrificata che dichiara "Welcome to the world of worms!".

E' l'apocalisse. Le chitarre di Samoth e Destructhor sono libere di esprimersi in tutta la loro potenza destabilizzante, macinando riff schiacciasassi taglienti come rasoi di acciaio arroventato, prive della presenza opprimente delle sinfonie di Ihsahn (anche se qualche accenno tastieristico appare anche qui). Samoth lascia alla giovane ascia di Anders (che è arrivato ad affiancare il diavolo Trey Azagthoth nelle ultime tournée dei Morbid Angel e si vocifera possa entrare in pianta stabile nella leggendaria band americana) il compito di tessere trame solistiche impazzite e luciferine che si complementano alla perfezione con il suo riffing annichilente, concentrandosi così unicamente sulla ritmica. Trym è un treno tellurico che travolge ogni cosa sul suo cammino, sembra quasi che abbia atteso questo momento per scatenare davvero tutta la potenza folle del suo batterismo infernale. Nel mix furente saetta la voce devastata/devastante di Daemon, i cui growl/scream laceranti sembrano davvero uscire dal peggiore dei gironi danteschi. 

Non amo le recensioni troppo puntigliose e "track by track", mi piace di più delineare il quadro generale. E posso assicurarvi che il quadro che mi si presenta davanti agli occhi è uno spettacolo orrorifico di sfumature nero/grigiastre, imbrattato dall'acido corrosivo del black norvegese più furente. "World Ov Worms" è un concentrato assassino di misantropia black vecchio stile, il death metal più nichilista e break noise-industrial che hanno la funzione di spezzare la follia assassina delle canzoni e quindi valorizzarla per contrapposizione. Per tutta la durata del disco si ha la sensazione di trovarsi nel bel mezzo dell'Apocalisse, in un oceano di fuoco nero (la Nera Fiamma non è ancora morta!) che corrode e brucia, nel nichilismo più oscuro e spietato che sfocia in un disprezzo feroce nei confronti della razza umana. Gli Zyklon riescono a trasportare il misticismo oscuro e la furia pagana dei Morbid Angel nel Terzo Millennio, avvolgendole con una patina futuristica e con una spruzzata di odio black.

I seguenti "Aeon" (2003) e "Disintegrate" (2006), pur rimanendo dischi di ottimo death metal moderno, non riusciranno a mio parere ad eguagliare la follia epidemica dell'esordio, una piccola delusione per una band che avrebbe avuto molto altro da offrire. Non resta che aspettare l'uscita del debutto della nuova band di Samoth (The Wretched End) e godersi il fantastico "World Ov Worms", soprattutto se i "soliti" "Demigod" e "In Their Darkened Shrines" vi hanno definitivamente stufato. Lasciate che anche gli Zyklon trovino un posto nella vostra testolina di headbanger, per poi farvela trivellare lentamente dalla loro miscela devastante.

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