A due giorni dall'uscita di "Qualcosa di nuovo", mi accorgo che sul Debasio manca, della discografia degli 883, il sesto ed ultimo album, "Uno in più", scritto anche "1 in +", pubblicato nel 2001. Siccome è un disco che ho vissuto un po' più di altri, e che tra l'altro posseggo in cd originale, poi autografato da Max nel 2016(!), voglio raccontare come ho vissuto questo disco negli anni 2002 e 2003, cioè i successivi all'uscita. Non farò il track by track, ma mi limiterò a segnalare le canzoni che per me hanno rappresentato qualcosa è che mi sono rimaste nel cuore e nella mente, a distanza di tanti anni. Prima però qualche cenno sulle collaborazioni di Max in questo album. Si va da Jovanotti in "Cloro", a Syria e alla chitarra di Alex Britti in "Essere in te", fino al J-Ax e ai suoi Articolo 31 nel brano "Noi parte 2". Appena aperto il cd, mi piace molto la grafica dei testi, e l'occhio subito salta su quel "scarico l'email" della prima canzone, "Punto & a capo". Ma ovviamente anche sulle bellissime donne che poi compaiono anche nel video di "Bella vera". Fino alla foto dove sono tutti insieme in auto dove c'è il testo di "Honolulu Baby". Le canzoni migliori, è che comunque mi sono rimaste impresse, sono "Bella vera", anche perché uscì come singolo. Ma qui siamo su un territorio più leggero, come ipotetica canzone da dedicare a una ragazza. Le canzoni che invece mi hanno emozionato da un punto di vista esistenziale ed introspettivo sono "La lunga estate caldissima" e il "capolavoro" che risponde al nome di "Come deve andare". In quegli anni ero al secondo liceo, e Max descriveva perfettamente l'epoca che stavo passando. Ma un altro brano che pure annovero tra quelli da ricordare di questo album è "Cloro", una canzone sociale. In quell'inizio 2003 composi un album sociale (sono un cantautore), è la componente sociale di "Cloro" influenzò in parte anche la composizione delle mie canzoni. Ed inoltre una risente, ma con modifiche sostanziali, della linea melodica di "Bella vera". Infine un cenno per "Noi parte 2", chiamata così non perché esista una canzone di Max e degli 883 chiamata "Noi", ma perché simbolicamente è una seconda parte di una serie di canzoni che hanno raccontato l'adolescenza di provincia e la crescita, che insieme vanno sotto il nome di "Noi". Di solito con l'ascolto mi fermavo alla settima traccia, mentre le ultime tre, "Honolulu Baby", "So che tu sai" e la title-track, le tralasciavo o le ascoltavo distrattamente. Morale della favola: da un punto di vista personale è un disco che mi ha lasciato tanto, ma nella valutazione della discografia degli 883 secondo me non va oltre le 2 stelle. Credo personalmente che il primo meriti 4 stelle, il secondo e il terzo 3 stelle e mezzo, quello del '97 tre stelle, e poi cominci una fase di ribasso, dal 1999 ad oggi.
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