Forse perché fedale ventennale, mi sovviene Hai Paura del Buio? - Reloaded, una rilettura in chiave comica del classico afterorario.
Per dire, disco aperto da Bennato che invece di «Porcocristo offenditi» canta «Sì lo so, siete un po' sconcertati». E poi tutto un susseguirsi di gag, tra Piero Pelù che rivendica Male di miele come ghost-track di Terremoto, Mal dei Primitives che canta Pelle e poi scopri che in realtà era Mark Lanegan, Eugenio Finardi che reinterpreta Lasciami leccare l'adrenalina al piano e voce. I Ministri fanno Sui giovani d'oggi ci scatarro su. I Ministri, concepiti il lunedì al Leoncavallo. Agnelli dice a Capovilla «oh Pierpa' fammi su Vera quella cosa che fate sempre col Teatro: che a un certo punto resta la batteria da sola e tu dici il verso tipo Carmelo Bene»; Agnelli fa a chi è più bravo a cantare tra lui è il pelato dei Negramaro su Rapace.

Un disco così, per passare tre quarti d'ora con gli amici, bere due sciocchezze, farsi quattro risate pensando a quant'era bello prima quando.

Siccome l'Italia non è la provincia dell'impero, facciamo una cosa italiana per i vent'anni di Ok Computer. Facciamo una compilation di cover con dentro Benvegnù, Cristina Donà e i Marlene Kuntz e, no no aspetta, oh, sentite questa: la chiamiamo KO Computer.
E giù risatone, fischi, grida di giubilo, sbocciar di Gancia. W l'Italia indipendente distribuita da Universal. W la figa. Chiamiamo Appino.

Il disco inizia con Airbag cantata da Appino e Motta. Ci credono molto entrambi. Appino manco sa l'inglese, ha preso il PET copiando. Motta è nato l'altro giorno ed è già una posa umana. Uno canta col naso, l'altro con le adenoidi, tipo gli Oasis. Airbag è difficile da cantare, infatti complimentoni all'auto-tune che svolge qui un compito non facile. Per risultante, però, Motta sembra Appino e viceversa. Appino lo riconosci perché il suo inglese è appena sufficiente a mettere le vocali giuste nelle parole, che tanto comunque Airbag è solo vocali lunghissime. Ma sì ma tutti i Radiohead sono un po' così, frate'. Vai tranquillo.

Diodato dopo X Factor l'avevo un po' perso di vista. Torna con questa bella cover di Paranoid Android su base MIDI o giù di lì, in cui si diverte a scimmiottare Thom Yorke copiandolo al millimetro. Perché è impossibile che nessuno gli abbia detto che il concetto di cover non è esattamente quello: dev'essere stata proprio una scelta sua, una provocazione, via.

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Oh comunque Thom Yorke dice che da quando è passato a IOS si trova molto meglio.

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Ma andiamo avanti.
Niccolò Fabi per la sua cover stile Kings Of Convenience di Subterranian Homesick Alien prenderà la Targa Tenco. È scritto nel destino di Niccolò Fabi. Lui non è che se lo caghino in tanti, ho pure dovuto guardare con quante c va il nome, però cazz maledizione se è un animale da Targhe Tenco.
La cover è piacevole e Niccolò una brava persona: gli auguro, un giorno, di beccare all'asta la mitica GE298821, la targa di Tenco. E trovare la realizzazione che si merita.

Il senso della carriera di Colapesce è la bellissima cover che ha fatto de Gli Anni, degli 883. Non sto scherzando, giuro, è una gran cover quella. Però resta il fatto che il suo senso è una cover degli 883.
E questa? Bella o brutta? Diciamocelo: peggio di una pizza all'ananas, meglio di una pizza agli orsetti gommosi del LIDL.

Bella la collaborazione tra Ernesto Dimartino, illustre antropologo di cui ricordiamo soprattutto Morte e Pianto Rituale (1958) e Sud e Magia (1959), e Fabrizio Cammarata, flop totale del Cagliari era Cellino, ora tecnico della formazione under-17 del Terek Groznyj, in Cecenia. Ma bella solo a livello concettuale.

Un giorno qualcuno mi dovrà spiegare i Marlene Kuntz. Ma non oggi.
Godano, notoriamente umile, dichiara per Audio Rai.TV: «All’epoca di "Ok Computer" io (Cristiano Godano) snobbavo i Radiohead, purtroppo. Ero molto orientato sul versante americano della musica e le cose inglesi che mi avevano catturato nel coso degli anni erano precedenti: penso al post-punk. Quindi avevo dei pregiudizi. Ho continuato a non seguirli troppo neanche con “Kid-A” e solo da “Amnesiac” in avanti ho cominciato a drizzare le antenne, poco per volta. Ammetto di non aver fatto un percorso a ritroso importante, per cui per me “Ok Computer” è un disco assai figo (come negarlo? Ci mancherebbe) che però non appartiene al mio personale gotha di dischi decisivi per la mia formazione di ascoltatore incantato.»
Insomma Ok Computer manco se lo caga, lui che, ricordiamo, è Cristiano Godano. E gli danno il pezzo più famoso, perché sai no, i Marlene. Ma vaffanculo va', Diodato avrebbe dato via i pollici per farla. Poi è brutta, cantata male. Godano cambia la melodia sul «this is what you get» così, per renderla un po' più Godano, un po' migliore.
Ma statti zitto Goda'. Ma mille volte questa.

Ah, finalmente, Fitter Happier fatta dagli Spartiti. Era in realtà l'unico motivo per cui mi sono messo ad ascoltare 'sta cosa. Solo l'idea mi faceva ridere. Ed eccolo, Collini che legge i Radiohead con accento reggiano, veloce, incolore, più inespressivo della macchina. Immaginate She di Spike Jonze con Collini che fa la parte di Scarlett Johansonn. Non sarebbe il film della vita?
Arriverà il momento in cui Collini farà il pezzo sull'aver fatto questo pezzo perché glielo aveva chiesto una bellissima stagista alla RAI mentre prendevano un caffé: lei tira fuori il portafogli per pagare - Collini quand'è il momento di pagare fa sempre la gag «no no, mi credi un servo del capitale? Ahah» [occhiolino] però poi non paga mai davvero - e lui prontamente nota, tra l'ARCI e la raccolta punti del ristorante Sakura buffet, una vecchia tessera del partito.
Nutro comunque gran rispetto e ammirazione per Collini e Reverberi, e sono sinceramente dispiaciuto che ogni tanto, pure loro, si prestino a brutture pragmatico-concettuali.

La cover di Electioneering di Adriano Viterbini sarebbe bella se non fosse che canta e ci sono i clap. Ma bella la chitarra alla Bombino.

D'Iosonouncane mi è piaciuto molto Die, meno La Macarena. Climbing Up The Walls nella versione d'Iosonouncane è riverberatissima, marziale, sintetica, in crescendo d'organo da incubo fantascientifico, con gli ormai soliti echi mistico-ancestrali. La linea vocale tiene. Bella cover quella d'Iosonouncane, si sente che il ragazzo ha trovato la sua cifra.

Io non volevo dire male di Nada, che è una molto onesta, ma cazzo stona No Surprises pure con l'auto-tune. Ci sono mille cover più belle fatte da youtuber a caso, in caso sentiate mai la necessità di ascoltare una cover di No Surprises.

Cristina Donà sa cantare e ha fatto una cover gospel di Lucky, travisando la progressione di accordi del ritornello. Prendiamo atto.

Io ho un problema con le mamme giovani. Fede al dito, lentiggini, qualche accenno di zampe di gallina e occhiaie. Curate, ma non ricercate. Non accoglienti, né aggressive, ma dure e disinteressate nelle manifestazioni superficiali: eppure di una durezza sospetta, come se in fondo non aspettino altro che un'occasione per rendere più dolce il bruciare nel focolare. Le mamme della scena indie radical-chic da trentenni macinate, poi, hanno un fascino tutto loro. Coi tatuaggi sbiaditi e fuori moda, qualche accessorio etnico, smalto nero e naso aquilino, gli occhiali da vista Ray-Ban modello Malcolm X. A parlar di Murakami, sui tavolini di fuori. È una sera d'inizio estate, la brezza preserva le 33 per una mezz'ora, è benevola con gli spritz e i gin tonic che in luglio saranno sciupati dall'urgenza da ghiaccio sciolto. Un vago sentore di ganja: arriva dalla mia direzione. Son lì preso bene. Sta suonando Benvegnù, è tutto ok. Parte la sua cover di The Tourist, la canzone più bella di Ok Computer.
Benvegnù poteva fare due cose con The Tourist: cantarla, o non cantarla. Ma per cantarla vabbè, serve la voce, serve saper cantare, cose che comunque non stanno nel pedigree di Benvegnù: lui è sì un cantante, ma legato al contesto situazionale. Poteva comunque non cantarla, che ne so, tradurla in italiano e declamare i versi, farne una versione per solo cajon, remixarla tenendo la voce di Thom Yorke. Tutto poteva fare. Ma così no. Provare a cantarla, ma senza neanche troppo impegno, all'ottava bassa, con un lento inesorabile strascico muggito, significa usarle deliberata violenza. In nome del fatto che wo senti son Benvegnù e questo è il mio stile.
Ma non è questo che mi rode, no no. È che lui, le giovani mamme della scena indie radical-chic, se le scopa tutte quando gli pare, mentre i babbi stan lì a dirsi quant'è bravo Benvegnù. Io invece no, io sono un pischello, io le piaccio perché le ricordo Matteo o Alessandro quando si sono conosciuti, però nooo, ormai troppo tardi, non posso più, hai bisogno di una della tua età. Ma nella vita, porco d'Iosonouncane, voglio diventare Benvegnù. Uno che pure se fa le cagate offensive, comunque ci scopa.

Ma poi oh, perché non avete chiamato Grignani?

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