In lungo e in largo mi dibattei per raggiungere il dorato splendore dell'alba, tra mutevoli spire di nebbia e aliti di vento in moto costante. Eppure, nonostante le brucianti lame del sole mi sfiorino ora scrutando ogni mio dove, un'ostinata e raggelante oscurità impregna le mie mura. Muffe, pozzi invisibili ed un universo abitato da umide creature senza nome. Tra le spire di un gelo pagano, Megiddo, La Maledetta, attende.
Saluta con gioia!
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