Per uno come me, che in caso di novità catalogate nei generi di moda tende a fuggire nel già sentito confortante, preferendo gli album storici (sempre siano lodati i Verdena), nel quale spesso si trovano pieghe sonore sfuggite ad innumerevoli ascolti, scoprire una band come i Franco e la Repubblica dei Mostri è un esperienza esaltante. La band stessa dice di essere un gruppo di amici che fa della ricerca sonora distante da ogni catalogazione di genere la propria filosofia.

Dopo l'ottimo e omonimo debutto del 2016, disponibile sia su Spotify che su Youtube, la band ribadisce e raffina quella che è la sua proposta musicale: prendete come riferimento il cantautorato pop di fine anni '90 come Moltheni e Otto Ohm, l'indie rock anglosassone di band come i Typhoon, il post rock di Explosion in The Sky e Mogwai, più qualche sperimentazione che va a pescare da ciò che la scena italiana ha proposto negli ultimi 10 anni e avrete "Sciarra Chitarra Musica Battaglia".

Il disco è molto articolato, canzoni ben costruite, con la chitarra acustica e la voce del cantante che fa da collante a tutto il lavoro, oltre al violoncello di Marina Mussapi che fa da tappeto melodico alle strutture tipicamente rock acustico.

I brani parlano di viaggi, raccontano la vita di quella generazione cresciuta negli anni 90 che si è ritrovata a fare l'esperienza di crescere in due realtà a volte contrapposte, il paese dove si è nati e la città in cui si è studiato o dove si lavora.

Dare un interpretazione univoca ai testi è voluttuoso. I testi, che dimostrano l'abilità di paroliere di Adriano Aricò, rimandano a tante esperienze, dolorose o piacevoli, con cui è giusto tagliare i ponti ("Sciarra Chitarra Musica Battaglia" è una filastrocca palermitana con cui i bambini a Palermo sanciscono la fine dei rapporti, compresi le amicizie). Quest'album è un lavoro che, cosa molto rara, tende a non stancare, sollecita la curiosità. Scegliere tra un brano o l'altro non rende giustizia a un opera nata per essere ascoltata nella sua interezza.

Saluta con gioia!
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