Per chi non lo sapesse (ad esempio io non lo sapevo), In the Fishtank è un progetto messo su dal distributore olandese Konkurrent, che funziona così: prendiamo due artisti diversi, li facciamo incontrare, gli diamo uno studio di registrazione per due giorni e vediamo cosa ne viene fuori.
Al di là dello straordinario valore di questa iniziativa (vi hanno partecipato band come Tortoise, Motorpsycho, Sonic Youth, Dirty Three), passiamo a giudicare questo disco che vede insieme due band: Isis e Aereogramme; i primi, americani, maestri del post-metal; i secondi, scozzesi, autori di un progressive rock molto contaminato.
Il risultato sono 24 minuti di suggestione sonora. Il genere di riferimento è il post-rock più atmosferico e sognante, condito dalle chitarre degli Isis, a volte potenti altre volte più sottili, e dal fievole uso di elettronica, come nel gioiello Stolen, dove i due elementi si combinano e si intrecciano in cui feedback sinuoso. La voce, generalmente mancante in questo tipo di musica che ha per pilastro gruppi come GY!BE ed Explosions in the Sky, è invece ben inserita (in due canzoni) e rappresenta forse l'elemento di sperimentazione di maggior valore del disco. In particolare in "Belial", la canzone definitivamente più sludge del disco, l'accoppiata Craig B/Aaron Turner dà spettacolo.
Insomma, un dischetto sincero che non cambierà il mondo e, forse, non vi regalerà niente di nuovo: ma tuttavia meritevole di ascolto e di apprezzamento. Mi hanno detto che sono un esteta musicale perchè quando recensisco musica chiudo sempre parlando di bellezza.Non mi smentisco. Questa musica, al di là di tutto, è bella.
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