Appena tornato dal concerto di Battiato e Alice tenutosi al Palaevangelisti di Perugia. Che dire!? Nonostante i suoi 70 anni, Battiato manda a quel paese il tempo che passa, e regala ai suoi fan, compreso me, un evento di alto livello. All'inizio fa fatica, ma in poco tempo prende il via e non lo ferma più nessuno. Alice, altrettanto brava, eccelsa a livello vocale, non incide però quanto il suo collega, i suoi pezzi non sono memorabili, non riesce a scolpirsi nella memoria, nel cuore dell'ascoltatore. Qualsiasi cosa canti Franco, invece, rimane impressa, nonostante lui canti nel suo celeberrimo falsetto e lei, Alice, lo superi in tecnica. Questo dimostra quanto, spesso, non è la tecnica vocale che importa, ma l'atmosfera, i mondi che le corde vocali evocano.
Attraverso i suoi testi e le sue melodie, l'artista siciliano riesce ad arrivare dritto al cuore e alla mente dello spettatore e, soprattutto, dell'ascoltatore, perché la musica di Mr. Franco Battiato, anche se può fare da semplice sottofondo, in occasioni mondane, è musica da ascoltare, se la si vuole gustare fino in fondo.
Introspettivo in partenza, più coinvolgente verso la fine, quando dalle sedie si sono alzati tutti per correre verso il palco a cantare a squarciagola le sue hit storiche. Vederlo da vicino è stata un'esperienza importante, accrescitiva, perché ho assistito a un essere umano, a un uomo come tutti, con la sua tenerezza, la sua fragilità. Umile come pochi (nonostante molti ignoranti lo definiscano un intellettualoide snob), dalla sensibilità unica, Franco Battiato è un artista vero. La sua umiltà a tratti si condisce anche di ironia, le poche parole che pronuncia, le sue poche frasi sono precise, intelligenti e piene di spirito giovanile. Nonostante i suoi 70 anni, Battiato è un giovanotto pieno di vita. Il suo sodalizio con Alice è forte e si avvertono la sinergia, la complicità. I musicisti che hanno suonato CON loro (Ensemble Symphony Orchestra, diretta da Carlo Guaitoli) non sono stati da meno. Molto professionali, direi impeccabili. L’emozione era palpabile. Sono state due ore di concerto vissute. Lunga vita a Battiato e ad Alice, due artisti eternamente giovani.

Punti salienti: “L’Era del Cinghiale Bianco” (prima canzone), “Nomadi”, “Gli Uccelli”, “La Realtà Non Esiste” (cover del pezzo di Claudio Rocchi, con una dedica introduttiva da parte di Battiato all’artista che ci ha lasciato nel 2013), “Prospettiva Nevski”, “Bandiera Bianca” / “Sentimiento Nuevo” (medley) e “I Treni Di Tozeur” (canzone finale).

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