L'anno è il 1992; gli Anthrax, band di importanza capitale nella storia dell'heavy metal, dopo qualche capolavoro e un paio di episodi meno felici, si ritrovano ad una svolta. La scelta è radicale: viene allontanato lo storico cantante Joey Belladonna per accogliere il ben più dotato John Bush, proveniente dagli Armored Saint. Le ripercussioni sul suono della band sono inevitabili e cospicue, cosa che lascia delusa buona parte del loro seguito più accanito e dà vita a uno dei capitoli più controversi e importanti della discografia dei Newyorkesi, ossia "Sound Of White Noise", che esce l'anno successivo.

Da subito si intuisce l'evidente cambiamento: niente più cavalcate epiche e attitudine comica, della goliardia del passato neanche l'ombra; piuttosto, toni più seriosi, atmosfere più cupe. Il grunge spopola, e gli Anthrax decidono di mettersi al passo con i tempi: così il primo singolo "Only", nulla ha a che vedere con le hit del passato, con il suo incedere potente e cadenzato, i suoi riff granitici e un cantato ruvido, rabbioso, con una vena di pathos della quale non v'è traccia in nessun modo nei lavori precedenti.
Tuttavia gli Anthrax non diventano un altro gruppo: tutto cambia, il song-writing è più impegnato, gli arrangiamenti più sobri e ricercati, anche nei pezzi più tirati è la nuova compassatezza a farla da padrone, vedansi l'iniziale "Potters Field", la nervosa "Hy Pro Glo" e soprattutto "Room For One More"; ma il drumming di Charlie Benante è sempre percussivo, compatto e incalzante, portentosi il riffing aggressivo di Scott Ian e il lavoro solista di Dan Spitz, con il medesimo, riconoscibile timbro compresso delle distorsioni; la furia punk degli esordi incanalata in una quadratezza che ricorda a tratti i solidi ritmi sincopati di Helmet e Pantera. La prestazione più memorabile è però quella, intensissima, del nuovo vocalist, John Bush, la cui personalità si inserisce perfettamente negli elementi fondamentali di un suono già consolidato e funzionante.

Una menzione particolare merita la superba "Black Lodge", scritta in collaborazione con Angelo Badalamenti, compositore della serie Twin Peaks e a quest'ultima ispirata: gli Anthrax catturano l'atmosfera lynchiana in un pezzo intenso, elaborato, brillante nel suo fascino oscuro.

Da qui in poi il percorso degli Anthrax si farà incerto e tortuoso: Dan Spitz lascierà di lì a poco e dopo i succcessivi controversi, benchè validi lavori anche John Bush sarà costretto ad abbandonare, conseguentemente a una serie di decisioni artisticamente poco felici da parte del gruppo. Questo disco rimane lo splendido risultato di un gruppo in stato di grazia, che ha saputo mettersi in discussione più che mai proficuamente, dando vita a un'opera matura e semplicemente bella

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