"Lucifer Over London", a cura di Antonello Cresti, un bel libro sulla musica industrial e il folk apocalittico: si tratta di un testo essenziale per i cultori di questi generi e dei gruppi che più li rappresentano.
"Lucifer Over London" non è un semplice volume che si limita ad analizzare i vari gruppi, generi e sottogeneri musicali: il fascino e il valore del testo è infatti quello di scavare in profondità alla ricerca del retroterra culturale e delle pulsioni oscure che hanno dato vita a celebri nomi dell’underground musicale come Throbbing Gristle, Coil, Current93 e Death in June.
Le radici storiche di questi gruppi sono quindi riconducibili al lato nero della cultura inglese: è in effetti impossibile comprendere appieno la complessità di un progetto ricco di riferimenti letterari come quello dei Current93 di David Tibet, o la visionarietà decadente dei Coil di John Balance senza conoscere gli artisti che li hanno influenzati.
Una delle chiavi per capire le caratteristiche di certa cultura alternativa inglese viene individuata nell’eccentricità: sono proprio gli stessi Coil a sottolineare l’importanza di questa peculiarità tutta “british” che si è da sempre manifestata nella storia artistica della Gran Bretagna.
In "Lucifer Over London" l’autore ci guida dunque alla scoperta di una galleria tipicamente inglese di personaggi appartenenti al mondo della pittura, dell’occulto, della filosofia e della musica.
Nelle pagine del libro vengono quindi analizzate personalità da sempre controverse come il celebre mago Aleister Crowley e l’occultista John Dee. Grande spazio viene concesso anche a pittori marginali e tormentati ma importantissimi nell’immaginario dell’apocalyptic-folk come i pittori Austin Osman Spare, Charles Sims e Louis Wain.
Vengono poi indagate le figure alternative della musica classica britannica rappresentate da musicisti come Gustav Holst, Arnold Bax e Cyrill Scott.
Molto importante è poi la disamina del fenomeno del dark sound che si è sviluppato in Inghilterra nei primi anni ’70: gruppi progressive dalle sonorità dure e oscure come i Black Widow, gli High Tide e gli Atomic Rooster si ispiravano consapevolmente a una tradizione letteraria gotica ben radicata nella terra d’Albione.
Sempre nei ’70 a tematiche pagane e a scrittori visionari come William Blake si rifacevano poi artisti fondamentali del folk revival come Shirley Collins, Incredibile String Band e Comus. Questi musicisti in particolare sono stati decisivi nello spingere David Tibet, per sua stessa ammissione, alla svolta neo-folk dei Current93.
La parte del libro che tratta delle musiche apocalittiche ci mostra come il cuore nero che attraversa e che da sempre pulsa in Gran Bretagna ha trovato i suoi degni epigoni in quei pochi ma validissimi artisti che hanno capito e raccolto l’eredità della cultura anglosassone più eccentrica e non allineata.
Quindi Throbbing Gristle, Psychic TV e Coil per quanto concerne la musica industrial e Current93, Death in June e Sol Invictus per quanto riguarda il folk apocalittico vengono analizzati mettendone in rilievo i legami con il loro ancestrale passato: la disamina musicale non è però così approfondita come quella culturale e qui sta forse il limite del testo.
Solo i Death in June si distaccano in parte paradossalmente dalle loro radici anglofone, in quanto il progetto di Douglas P. ha avuto da sempre un forte legame con l’immaginario di un’Europa idealizzata vista come ultimo baluardo contro la decadenza dell’occidente.
Il volume si conclude con alcune interessanti interviste in appendice a Steve Sylvester (DeathSS), Vittore Baroni e a un saggista della destra radicale come Luca Leonello Rimbotti.
Antonello Cresti: Lucifer Over London (Itinerari Musicali – 2010, pag. 272, € 20,00)
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