Bruttissima operazione commerciale che non ha alcuno scopo se non quello di riempire il vuoto discografico fra "Dalla pelle al cuore" e "Unica". Ciò che irrita non è tanto l'idea di una raccolta dedicata alle donne, che comunque è irritante viste le di pochi anni precedenti raccolte dedicate all'amore "Se l'amore è amore" del 2000 e "Il coraggio e l'amore" del 2002, quanto perché nel disco mancano le canzoni che effettivamente Antonello ha dedicato alle donne, e di ben altro spessore artistico rispetto alle cianfrusaglie che il Nostro ci rifila da venti anni in qua. Mancano "Marta", "Esterina", "Eleonora", occasioni per far scoprire il Venditti meno banale, che dietro l'apparenza del nome di donna cela tematiche impegnate quali, in riferimento alle tre canzoni, il conflitto generazionale e con la figura paterna, l'integrazione religiosa e le feste proibite negli ambienti politici. D'altro canto, è vero, figurano "Lilly", altra storia di droga; "Giulia", sull'omosessualità femminile; e brani meno conosciuti come "Donna in bottiglia", del 1979. Potremmo anche segnalare la mancanza di "Maria Maddalena", come a condannare l'album di provenienza, "Ullàlla" del 1976, dal quale viene tuttavia estratto "Una stupida e lurida storia d'amore". Insomma non c'è lo sforzo della casa discografica di fare un progetto a tutto tondo sulla carriera di Antonello, che lo faccia conoscere per ciò che realmente è stato, e mi permetto di dire, continua a essere. Dei 32 brani presenti c'è un netto squilibrio tra la fase 72-82 e quel che viene dopo, a netto vantaggio di quest'ultima. Figurano certo la Marina di "Sotto il segno dei pesci", la Claudia di "Notte prima degli esami", persino "Sora Rosa" ma manca la Paola di "Qui", così come la vecchietta di "E li ponti so' soli". Insomma, una raccolta mal riuscita che ripiega solo sulle paraculate commerciali. Nella video-chat di RaiUno con Vincenzo Mollica nel 2011 chiesi ad Antonello di fare una raccolta sull'impegno, e lui mi rispose che le raccolte non le decide lui... purtroppo. Con questo concludo anche difendendo Antonello, comunque ristretto nelle gabbie del musicbiz da 30 anni, ormai. Non credo ci sarà mai una raccolta sul Venditti impegnato. Alla gente piace la mediocrità. Con questo passo e chiudo. Buon 2015!
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