Il solo fatto che continuino ad esistere nonostante la tragedia abbattutasi nel 2016 che gli ha strappato via Tom Searle (fondatore, principale compositore e fratello del batterista Dan) é di per sé commovente, sapere impegnati gli Architects in una promessa "For Those That Wish To Esist" é qualcosa che stringe ulteriormente il nodo in gola.

Dopo aver elaborato il lutto con "Holy Hell" (Epitaph, 2018), il combo di Brighton torna in studio per ripulire una ferita ancora aperta e lo fa con insperata audacia tanto nella portata quanto nell'esecuzione, diluendo la propria sensibilità abrasiva con abbondanti fioriture di accessibilità pop.
A questo proposito, il modo nel quale gli Architects hanno mantenuto la loro dignità durante questo pericoloso periodo di transizione rappresenta un'ulteriore piccolo miracolo.

Tuttavia ci troviamo al cospetto di un lavoro tutt'altro che perfetto, a partire dalla durata, ma proprio in virtù di questo é altamente probabile che chiunque abbia orecchio per il rock alternativo possa trovarci dentro alcune cose buone, vedi i paesaggi sonori lussureggianti e cinematografici di "Dead Butterflies", il groove industrial metal di "Animals" ed i furiosi elementi metalcore di "An Ordinary Extinction" e "Discourse Is Dead".
Non è un'impresa facile attirare l'attenzione dell'ascoltatore per un album di 15 tracce, ma è impossibile annoiarsi balzando dalla sporca pesantezza di "Giving Blood" alle melodie di "Meteor", fino alla splendida abduction corale in "Dying Is Absolutely Safe".

Altrove é facile incappare in momenti che indeboliscono l'ascolto, su tutti il cliché lirico di "Animals" e l'innocua "Demi God" in aggiunta ad una massiccia dose di synth come a voler smussare il materiale melodico in eccesso. Manca ordine e non potrebbe essere diversamente, non é un periodo facile per nessuno e l'attualità entra a forza fra le pieghe del disco con le sue tematiche ora politiche ("Discourse Is Dead") ora ambientali ("Meteor").

Fra i diversi ospiti spicca Simon Neil dei Biffy Clyro in quello che rappresenta il manifesto di "For Those Who Wish To Exist" : per come suona e per ciò che esprime, "Goliath" suggerisce che dall'accettazione scaturisce l'ottimismo, offrendo una chiara sintesi della contraddizione al centro della recente carriera di Architects; più le cose diventano tetre, più emergono prepotentemente alla luce, meno spaventano.

Asciughiamoci gli occhi e prendiamo un lungo respiro, quella che abbiamo fra le mani non sarà panacea ma é senza dubbio balsamo .

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