Lo scrittore gallese Arthur Machen è sicuramente uno dei grandi maestri della letteratura fantastica: in Italia è stato introdotto da Fruttero e Lucentini nell’ormai storica antologia “Storie di fantasmi”. Il loro giudizio, ampiamente positivo, tendeva ad inquadrarlo come uno scrittore decadente in possesso di uno stile raffinato ed estetizzante. Fu il compianto Claudio De Nardi, nella prima edizione di “I tre impostori” uscita per Fanucci, a tracciare un ritratto approfondito di Machen in un bell’articolo intititolato “Gli orrore decadenti di Arthur Machen”. In realtà Machen è sempre stato pubblicato in Italia ma la sua fama è sempre rimasta circoscritta. Ora qualcosa torna a muoversi: dopo che le Edizioni Hypnos hanno pubblicato Un frammento di vita/Il popolo bianco (traducendo per la prima volta in Italia un’opera inedita e rippublicando uno dei suoi racconti migliori) è ora la volta della meritoria Providence Press con “Il cerchio verde”.
Si tratta di un’opera importante che viene tradotta in Italia per la prima volta: siamo di fronte all’ultimo romanzo scritto da Machen nel 1933. Si tratta, in un certo senso, del suo testamente spirituale e di un libro che rappresenta la “summa” delle sue teorie filosofiche ed estetiche in cui ricapitola tutta l’essenza della sua ricerca di una realtà più profonda. Siamo di fronte ad una fuga dal quotidiano che ha sicuramente qualcosa di decadente come ben aveva fatto notare Claudio De Nardi. Il protagonista della vicenda, Lawrence Hyllier, è un personaggio solitario senza alcun amico: vive di fantasie e fa studi su antiche leggende dimenticate. Preoccupato dallo stato dei suoi nervi, il medico gli consiglia un soggiorno al mare nella località di Porth. Qui si dà inizialmente alla vita mondana non disdegnando comunque le sue passeggiate solitarie: proprio in una di queste si reca nel "Cerchio Verde" del titolo, una sorta di conca appartata. Le vicende prendono poi una brutta piega in quanto viene associato, come complice, all’assassionio di una signora. Tutti ritengono di averlo visto in compagnia di un essere ripugnate e, per questo motivo, viene allontanato dal luogo. Ritornato a Londra prende alloggio in una locanda: da questo momento in poi diventa testimone di ulteriori strani avvenimenti: sembra seguito da qualcosa di misterioso e soprannaturale. Lawrence Hyllier è un tipico personaggio “macheniano’, simile al protagonista di La collina dei sogni: rappresenta un suo alter ego nella sua ricerca spasmodica di una dimensione più profonda e vera senza scadere per questo nella paccottiglia esoterica da 4 soldi. In questo romanzo torna protagonista la tematica de “il piccolo popolo” di cui Machen ci ha parlato diffusamente in precedenza nelle sue opere più riuscite influenzando pesantemente H.P. Lovecraft.
Il cerchio verde è un grande libro e direi che è fondamentale per capire appieno il pensiero di Arthur Machen. Volume assolutamente imperdibile per i cultori del fantastico che rende onore a un grande scrittore. Disponibile presso il sito di Providence Press in edizione in brossura e Deluxe (ormai esaurita): http://www.providencepress.it/it/the-silver-key/ .
Arthur Machen “Il cerchio verde” - 192 pagine – Providence Press – 2018 – Euro 17,90
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