L'anno dopo il successo 'interstellare' di "Heat Of The Moment" e del loro esordio su 33 giri, gli Asia, ovvero gli Yesbuggleskingcrimsonemersonlakeandpalmer, rigiocano la stessa carta... E' un periodo in cui il prog si piega, per la sopravvivenza e per 'esigenze di mercato', a forme compositive più standard, venedo incontro ai dettami di quel gusto eighties che, infondo, a sua volta deve moltissimo proprio ai pioneristici esperimenti musicali ed alle invenzioni sonore brevettate dalle prog bands nel decennio precedente. Come dire: vi abbiamo messo al mondo noi con una scureggia, voi ed i vostri synthezisers, ed ora ci tocca far di tutto per somigliarvi...
Ma ad essere sinceri, non è proprio così che andò. Era un periodo, l'inizio degli anni ottanta, il cui il post punk divenne pop e la new wave si mutò in dance o in new romantic... Il seppur nobile progressive, dunque, più vecchio e stanco di quindici anni, non potè uscirne indenne... E, in fin dei conti, che male fa il signor Prog, se decide di togliersi tre lustri di tossine e quella pancetta da appuntato?, se indossa un paio di jeans coi risvolti e si fa assalire definitivamente ed in pieno dalla sindrome di Peter Pan? E' la sua vita, il tempo non torna mai indietro... Lasciamogliela vivere, dunque... I risultati, poi, se prendiamo dischi come "90125" e "Big Generator" degli Yes, sono più che positivi... L'esperimento, dunque, funziona, le ragazze ti scambiano forse non per un coetaneo ma per il suo fratello maggiore - più fascinoso, danaroso ed 'esperto' -, e tu sei alla stessa radio che è soltita passare la musica dei tuoi 'fratellini'... Hai 39 anni e mezzo ed hai le tue groupies di 17 anni, pesche profumate tutte tue; hai due divorzi e sei figli, e sei pronto ed entusiasta alla prospettiva del prossimo, madornale, errore...
Il fatto che musicisti che conoscono a memoria tutte partiture di Grieg e Schubert decidano di suonare un 'semplice' AOR rock (magari un po' più pomposo del solito, per non tradire del tutto la loro audience), non è di per sé una discriminante, a patto che portino a casa dei risultati qualitativamente all'altezza dei loro lavori più 'nobili'... Ma gli Asia? Come lo fanno gli Asia? Che risultati conseguono? Niente di che, si disse e si lesse a riguardo dell'esordio... E nel loro secondo lavoro la cosa va ancora peggio.
L'iniziale "Don't Cry" è un incrocio tra un pomp-rock ed una surf song da juke box anni '60, in stile Little Eva et similia. Un inizio incoraggiante, originale, tutto sommato, ma nulla di paragonabile ad "Heat Of The Moment", brano iniziale del début. Tastiere alla 'Plastic Age' bugglesiana in "Eye To Eye", su una forma-canzone Yes, dal discreto ritmo. Ballad pomp rock molto standard per "Midnight Sun". Come gli Yes, anche gli Asia cercano di fare una musica simile alla copertina del loro disco (piuttosto che provare a fare il contrario), riproducendo l'atmosfera che si respira alla vista di questo continente trasfigurato, in cui aquile reali volano e pescano felici e libere tra le felci, proprio accanto ad una tranquilla cittadina di campagna di 50 milioni di abitanti. "My Own Time (I'll Do What I Want)", nel ritornello, sembra la sigla del cartoon 'Dottor Slump e Arale'. Ma le basi sono rock e solenni... Inevitabile, dato che gli Asia sono la band ufficiale del Millantatissimo Prescrittissimo Sire Azkyxhmunmwyj, Imperatore e Signore d'Asia nell'anno 10852 d. BB XIV (alla lettera "dopo BerlusconiBush quattordicesimo"), ed hanno il sommo compiacimento di accompagnarLo ovunque, per celebrarne in musica le Divine Gesta.
Buona, anche in un disco 'normale', "Never In A Million Years"... Eh si, quando dei musicisti progressive decidono d'essere più musicisti che progressive, sono in grado di fare belle canzoni 'nuove', piuttosto che cercare nuovi modi di replicare le stesse trame di sempre. La marcia dell'esercito del Millantatissimo Prescrittissimo Imperatore Azkyxhmunmwyj prosegue in "Oper Your Eyes", col classico schema 'strofa epic-prog, ritornello FM". Discretuccia la ritmata "Heat Goes On", che forse negli intenti vuol rifarsi alla "Heat" del primo disco, la "Heat" che fu 'hit'. Se questa è una cavalcata per andare incontro al nemico, in "The Last To Know" si curano i (pochissimi) feriti e si celebra il ritorno in Patria degli Eroi, mentre l'Imperatore diffonde al popolo che, per celebrare questa ennesima esaltante vittoria, aggiungerà un'altra lettera al suo nome.
"The Smile Has Left Your Eyes" è la colonna sonora per il remake de "Il Tempo Delle Mele", film che per l'occasione è stato ribattezzato "Il Tempo delle Mnyluwvw", diffusissimo frutto molto consigliato dagli esperti nutrizionisti asiatici, nonché dai più esimii studiosi di psicologia infantile, poiché il frutto in questione ha la peculiarità di essere dotato di intelligenza propria, capacità di spostamento mediante rotolamento nonché predisposizione al dialogo ed al gioco, ed è quindi considerato molto utile per quei bambini con problemi di socializzazione i quali, grazie a tale 'frutto di compagnia', possono così risolvere i problemi di timidezza e, una volta pronti al reinserimento tra i loro coetanei, possono finalmente divorare a morsi il gustoso amico... Tipico esempio di prog-song piegata ai dettami anni ottanta per la finale "True Colors".
Dire che questo disco meritava una recensione (e così lunga, per giunta) è eccessivo e non vero. Infondo, per apprezzare in pieno questi musicisti, basta attingere al pressoché sterminato (e se non altro ben più rappresentativo) lavoro di ciascuno di loro nelle rispettive bands d'origine: costoro, nei rispettivi passati, hanno suonato, scritto ed inciso suoni e canzoni migliori. Mediocre dalla seconda all'ultima nota, ben eseguito ma poco o nulla fantasioso, prevedibile da cima a fondo, nuovo solamente ai padiglioni del neofita assoluto, "Alpha" neppure riuscì ad avvicinarsi all'appena sufficiente predecessore.
La band conserverà il suo nome altisonante, celebre per un pugno di copertine, per una hit e per i musicisti che, si sa, vi suonano... A tal riguardo è anche giusto rimarcare che la fama degli Asia non è del tutto movitava in pieno , dato che la band perderà pezzi per strada, e gli eroi verranno man mano sostituiti da qualificate ma non blasonate seconde linee. Gli Asia non varranno mai quanto una qualsiasi delle gloriose bands che furono, e che imperversano con miriadi di rece su Codesto Spettabile Sito. Perché l'ho scritta, questa recensione, allora? Perché sono un recensore di scarti e perché avevo voglia di scherzare. E di dilungarmi come una volta. E sperate che mi passi presto il buonumore, sennò mi metto a recensire tutta la loro discografia, com'è mio solito.
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