Purtroppo non ho mai ascoltato i precedenti due album degli ungheresi You And I per cui non posso darvi notizie di prima mano. In ogni caso stando a quanto ho letto in giro pare che l'omonimo album di esordio, risalente al 95, sia un CD discreto mentre il secondo lavoro, "Go", spostato verso lidi pop pare aver scontentato un po' tutti. C'era quindi una certa curiosità sulla strada che avrebbero intrapreso e discreta era l'attesa per questo terzo lavoro (non possiamo certo definirla spasmodica in quanto il gruppo non può certo rivaleggiare con i connazionali After Crying o Solaris né in notorietà presso gli appassionati né, diciamolo chiaramente, in valore artistico).

Il disco, dalla copertina non particolarmente accattivante, si presenta come una sorta di album non propriamente concept ma comunque ispirato a elementi della cultura orientale che vanno dal “Libro Tibetano dei Morti” alle parole dello scrittore libanese Kahlil Gibran. Gli 11 pezzi, tutti cantati nella melodiosa lingua ungherese, hanno durate che vanno da meno di 2 minuti agli oltre 12 e comprendono anche brevi intermezzi recitati (sempre in lingua madre...).

Lo stile del disco, si fa presto a descriverlo, è un new progressive di buona fattura con tutti gli elementi tipici del genere anche se le voci (maschile e femminile), caratterizzate da buone timbriche e dall'uso della lingua ungherese, creano un'atmosfera particolare che fornisce al tutto un certo fascino. Certo l'originalità, specie quando siamo nel campo del new prog, non è merce così frequente da trovare ma se siete appassionati di queste sonorità e volete dargli più sapore condendole con un po' di spezie esotiche potete dare una chance agli You and I che sicuramente sapranno soddisfarvi ed affascinarvi (di certo più di parecchi cloni di Iq e Pendragon provenienti dall'Inghilterra...). Se invece siete in cerca di qualcosa di più originale rivolgete altrove i vostri sforzi, magari rimanendo sempre in Ungheria... Chi ha detto After Crying?

Carico i commenti...  con calma