Misckey fatta la rece sui Toy? Fa leggere:
“...il gruppo ha un suo procedimento per allestire allucinazioni: scena lasciata ad un ritmo marziale dal sapore di crauti ed al shoegaze-iano gioco di feedback ed abbagli assortiti di chitarre e keyboard per creare un ambiente amniotico, particolarmente indicato per organizzarci il te delle cinque in qualche dimensione sharpiana. Loro preferiscono immergerci il cantato poppettoso di una voce oscura, non troppo in primo piano, così da aggiungere colori psych pop alla palette, indizio, forse, di un amore per i Rain Parade.
Quando si scolta “Conductor”, il primo pezzo strumentale, certamente ci si trova nelle orecchie echi lontani di “One Of These Days”, a causa del basso metronomico sulla stessa nota. Ma nella pagina del Trullallazzi dedicata ai Toy, si legge: se spirano venti floydiani dalla loro musica, son venti barrettiani…”.
… Assurdino proponeva di leggere, perché la recensione abbia senso, una parola ogni dieci, ricordi Misckey? Proviamoci! Magari lo troviamo anche alla tua…
” Piccoli ricarichi di principio attivo, localizzati strategicamente, i Toys, stregoni indiani inglesissimi, affinano la pozione rispetto al primo album . Edizione del disco con copertina orenda ma funzionale alla musica. Oscar per il miglior pezzo da assegnare alla title track: 2012 pulsazioni, probabilmente meno, di un basso ritmicamente rigoroso che trova la batteria dalla sua, un motore quadratissimo che trasporta le elucubrazioni rumoristiche, i buchi neri, le melodie sghembe, le lettere di Berlicche … no queste no … approntate dagli altri musicisti, contando su di un arsenale effettistico notevole. Complessivamente ritengo emergono le prime quattro tracce e “Fall Out of Love”. Le battute di arresto al motore ritmico generale ci sono, molle indicate per un po’ più di varietà.”
Va beh,… Miskey, in definitiva non ho capito nulla. Ciao, ci becchiamo al V1
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