Mentre Maiden, Motorhead, Saxon e Judas Priest riscuotevano ormai un immenso successo internazionale. La N.W.O.B.H.M. si arricchì di un'altro validissimo gruppo, vale a dire gli Avenger. Questi si formarono nel 1982 a Newcastle e la line up era composta da Ian Davison Swift alla voce, Mick Moore al basso, Les Cheetham alla chitarra e Gary Young alla batteria. Il sound è veramente di impatto, possente e compatto, ricordando cosi i Raven e i Blitzkrieg, e abbandonando la "melodia" e il "blues zeppeliano" dei Diamond Head.

Gli Avenger nel 1984 fecero uscire "Blood Sports", mentre nel 1985 "Killer Elite", il quale conteneva i successi "Revenge Attack", "Run For Your Life" e "Under The Hammer" e uno stile più thrash. Il cd che invece mi accingerò di recensire è proprio il primo, il quale lo reputo il vertice più importante del quartetto.

Sin dalla prima canzone, "Enforcer", la band ci fa capire di che pasta son fatti e ci propone un inizio martellante, dove a farla da padrone è la precisa batteria e i riffoni metallicci. La voce è squillante, piena di carisma e pathos, molto interessanti sono anche gli assoli di chitarra, in poche parole una delle tracks più belle del cd.

"Warfare" ha un'introduzione epica. Da brividi. Perfetta è la voce di Ian, la quale riesce a trasmettere emozioni grazie al pathos tipico della N.W.O.B.H.M. Un brano da incorniciare, una ballad eseguita magistralmente, da far invidia agli Scorpions o ai Diamond Head.

"Victims Of Force" è un'altro grandioso pezzo, che si accosta su tempi meno veloci ma che riesce a trasmettere energia allo stesso modo. "N.O.T.J" è forse la canzone più originale e alternativa delle altre, grazie ai suoi ritmi stoppati e a uno stile meno ripetitivo rispetto alle altre. Qui troviamo anche dei cambiamenti di ritmo, intervallati da assoli e da effetti sonori che ricordano molto "Suckin My Love" dei Diamond Head.

Rock'n'roll a manetta, ritmo incalzante, voce energica e acuta e un ritornello perfetto da headbangin, in questo modo gli Avenger sanciscono il loro disco di esordio, il quale ancora oggi è un pezzo raro della scena metal degli anni 80.

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