Per quest'album non si può non partire dalla copertina: quei vermi in bocca sono al livello di NIcolas Cage che mangia lo scarafaggio vivo in Stress da vampiro. In ambito musicale, una delle cover più disgustose che mi sia mai capitato di vedere, peggio di molte immagini goregrind, sottogenere che di recente da queste parti ha acquisito una certa visibilità. Se esiste ancora la menzione "immaginifica", qui sarebbe d'obbligo. Andando oltre il guscio, però, come suona questo hexed?
Suona come un tentativo riuscito forse a metà. Potrebbe essere la colonna sonora di un horror con sfumature erotiche, e forse il supporto a un film renderebbe la sua fruizione più soddisfacente. La proposta di aya è prettamente sperimentale, una decostruzione del Deconstructed Club (tra elettronica e post-industrial) inframmezzata da spezzoni parlati e passaggi dark ambient che aiutano a mantenere un'atmosfera tesa e paranoica, la quale, però, difetta di concretezza e tende a perdersi per strada. Talvolta viene in mente Klein, di cui ho già parlato, talaltra le Girlsperm (queste voglio vedere chi le conosce!); un album che dimostra come poche idee chiare siano meglio di tante idee confuse.
Tutto sommato, un ascolto lo vale per pura curiosità, ma se doveste iniziare a stufarvi non stupitevi.
Alla prossima.
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