Di Biagio ce n'è tanti, milioni di milioni. Mio cugino, tanto per dire, è uguale, forse ugualissimo e al bar sotto casa, ce ne sono almeno altri quattro. Tutta gente (Biagio uno, Biagio due, Biagio tre, Biagio quattro) che non gli verrebbe mai in mente di frugare tra le poesie di Iris. Che poi, tra l'altro, chi l'ha vista mai una tipa che scrive poesie, chi?

Dico, ma per chi ci hai preso? Per le bimbe che ti seguono adoranti?

Che noi la Iris ce la ricordiamo tutti: settima di reggiseno e divoratrice terminale di fotoromanzi, bella (come no?) ma assai poco propensa ad astruserie romantiche. E quindi no, mi dispiace, ma non ascoltava la tua vita quando non stava con te, faceva altro, non credo sia necessario dire cosa. E se tu, ai tempi del bar, le avessi chiesto “Che sapori che umori che dolori che profumi respiravi, quando non stavi con me?”, ti avrebbe guardato attonita, ti avrebbe squadrato stolida- .E (forse) dalla sua bocca di pesce femmina sarebbe uscito (come una perfetta, implacabile e eticamente comprensibile sentenza) uno svagato :“A Biagio, ma che cazzo stai a di?”

Non oso immaginare poi quale sarebbe potuta essere la reazione di fronte ad un eventuale “quanta vita c'è, quanta vita insieme a te” detta, per di più, con quel tuo falsissimo modo da gattone ipersensibile. .Forse ti avrebbe riso in faccia o, forse, generosamente, che la Iris era (ed è) generosa, se ne sarebbe uscita, con un “dimmi porca, che mi piace di più” (cit)...

E comunque Biagio io non ti posso veder così...

E quindi lascia perdere la voce finta intensa, il grugno smielato, la faccia immalinconita, i video seppiati. Son tutte cose che non si adattano a un ragazzo di sana e robusta costituzione fisica. E se proprio vuoi. di malinconia racconta la nostra, quella che (nemmeno per sbaglio e nemmeno per un istante) ci concediamo mai. Che noi la malinconia manco sappiamo riconoscerla.

Oppure racconta delle tagliatelle dalla Laura, delle impennate in KTM, del giornaletto porno che ci passavamo tutti quanti, dei Deep Purple sparati a manetta. E se proprio Iris dev'essere, di che lei è sempre qui con noi, sempre uguale a se stessa e falsa...falsa mai. Altro che “tra le tue poesie ho trovato qualcosa che parla di noi”. Dai Biagio, che in fondo hai la faccia giusta.

E comunque ti aspettiamo per un camparino. Che Mauri, il barista, tra un caffè e l'altro, non la smette più di sospirare “quel ragazzo...quel ragazzo non lo riconosco più”...

Trallallà...

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