Forse qualcuno dirà che recensire i Black Debbath qui è un po' come parlare dei C.S.I. in un sito Lituano (=fenomeno puramente nazionale difficilmente esportabile), eppure oso fregarmene altamente e puntare sul fatto che "la buona musica non ha confini" (in fin dei conti non è poi così difficile procurasi cd stranieri).

Ok, chiudo l'introduzione e passo a parlare del gruppo: Questi quattro norvegesi nascono (come il nome suggerisce) come una semplice cover-band dei Black Sabbath, niente di eccezionale in questo, poi scoprono che quel tipo di hard rock settantiano può evolversi in qualcosa di totalmente nuovo se mescolato con il loro personalissimo tocco nordico e il gusto per le liriche ironiche/satiriche.
Esce il loro primo album "Tung, Tung Politisk Rock" (cantato quasi interamente in norvegese) in cui prendono per il culo l'intero sistema politico e tutto l'arco parlamentare a suon di chitarre pesantemente stoner e stacchi psycho-rock.

Ma la consacrazione a cult band arriva nel 2001 con la seconda follia: "Welcome To Norway" che altro non è se non una guida turistica! Anzi per dirla con le parole dell'introduzione nel booklet "a combination of factual information and ass-kicking rock music".
I testi sono interamente in inglese e danno informazioni (sarcastiche e genialmente demenziali) su storia, vita notturna, cultura, cibo e abitudini locali; il tutto urlato, sussurrato e canticchiato su un hard rock duro e barocco allo stesso tempo (ci sono anche viole, violini e flauti a rifinire le atmosfere).

Sicuramente uno dei gruppi più strani e musicalmente dotati che mi sia capitato di incontrare. Che voi abbiate o no voglia di farvi un viaggetto nella terra del midnight sun, questa "hard rock guide" e consigliatissima.

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