La metallica scena canadese vi fa impazzire? Anvil, Witchkiller, Sword, Exciter e Annihilator sono i vostri gruppi preferiti? Beh, allora, dovete ascoltarvi anche i Black Knight, autori di un unico ed introvabile Ep, datato 1985! Loro sono una delle tante cult metal band, che impreziosiva anno dopo anno il formidabile panorama metal degli anni Ottanta.

I Black Knight nel 1985, dopo un demo, fecero uscire il loro unico disco, ovvero "Master Of Disaster", che si trattava di un Ep contenente cinque canzoni. Le influenze della band possono essere riconducibili ai Medieval Steel e agli Omen, ma anche ad alcuni gruppi americani, tipo Motley Crue e W.A.S.P. La line-up attuale è formata da Lori Wilde alla voce, Gary Quaye e Mick Di Anno alle chitarre, Glenn Hoffman al basso e Glen Richards alla batteria. Il sound, invece, è un misto tra l'epic di Manilla Road e l'heavy metal più selvaggio e metallico.

L'opener è "Warlord's Wrath", che viene aperta da un rullo di tamburi e dall'imponente entrata delle due epiche chitarre. Questa piccola introduzione, successivamente, è infranta dall'acuto urlo della singer e dal "classico" riffing ad opera dei bravi chitarristi. Questa track può riassumere facilmente lo stile originale della band, ovvero caratterizzato dalla voce squillante di Lori, che riesce a raggiungere picchi elevati, mentre ottima è la tecnica del resto del gruppo. Come al solito, la canzone è impreziosita dall'immancabile melodia ed epicità, che sfocia nel refrain, inaugurando il piccolo disco all'insegnà della velocità. Successivamente la song si trasforma in una cavalcata NWOBHM supportata dal buonissimo lavoro del bassista, che si rivela fondamentale nell'interessante finale.

La successiva "Metal Scream" si distacca un pochino dalle sonorità epiche della precedente, approdando così in uno stile più accattivante e rockeggiante. In questa canzone ci ritrovo delle melodie molto simili ai primi W.A.S.P., soprattutto nel graffiante timbro vocale della cantante, mentre il selvaggio ritornello rende la song ancora più grezza. "Born To Rock" è un hard rock roccioso con l'anthemico refrain orecchiabile e perfettamente adatto per urlarlo con tutta la rabbia nei concerti! Fenomenali sono gli assoli, mentre il resto del brano è pura grinta e potenza sottoforma di musica!

L'oscura "Aaraigathor" è aperta da un intro tastieristico, che sembra anticipare "The Crown And The Ring" dei Manowar, mentre il riffing dei chitarristi dà il via alle danze. La canzone assume un ritmo lento e doom, grazie anche alla voce rabbiosa che riesce a dare alla canzone un tono più malvagio e imponente. Successivamente troviamo vari cambiamenti di ritmo mentre nel finale la band ci delizia con virtuosismi, arrivando alla spiazzante conclusione, che viene chiusa da un'inaspettato screaming. Sublime! L'ultima canzone, cioè la titletrack, sembra quasi smentire l'oscuro doom di "Aaraighator", proponendo un bel pezzo di selvaggio heavy metal. Bello il bridge del secondo minuto, dove i chitarristi si concedono irresistibili assoli, mentre nel finale la band concentra tutta la carica e la passione, concludendo ad alti livelli questo grandioso disco di metal canadese! Emozionante, epico e fottutamente potente!

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