Intro: questa vuole essere una piccola testimonianza di quella che oggi è la scena reggae in Italia, dando risalto ad un genere un po’ in penombra qui su Debaser. Se siete entrati qui con l’intento di chiedere l’estirpazione delle band dialettali invece dovete mandare 2 euro al numero segreto.

C’era una volta: I Boom Da Bash sono un gruppo salentino che nasce come sound system a Mesagne nel 2002 dall’unione del dj Blazon, dei due cantanti Biggie Bash, Payà e dal beatmaker Mr. Ketra e successivamente si evolvono in un vero e proprio gruppo arrivando nel 2008 a fare il loro vero esordio con “Uno”.
Acquistano una certa popolarità nel 2011 con la pubblicazione del secondo disco “Mad(e) in Italy” e soprattutto grazie al fortunato singolo “Murder” con cui vincono nello stesso anno l’MTV New Generation Contest. Da qui la partecipazione a vari festival reggae europei e l’esportazione del marchio al di fuori della loro terra e dei confini italici.

Toro o Gemelli?: la particolarità è quella di alternare dialetto salentino e inglese giamaicano, con delle basi spesso ben curate che non si limitano ai classici ritmi in levare ma vengono contaminate dalla dancehall, dall’hip-hop e dall'elettronica.

Supereroei e superpoteri: “Superheroes” è il terzo disco uscito nel 2013 via Soulmatical e vanta diverse collaborazioni tra cui quelle del rapper Clementino (“Troppo Strano”), dei Sud Sound System (“Reality Show”) e di Dj Double S ("The Message") in ambito tricolore e quelle di Black Chiney e Ward 21 direttamente da casa Bolt.
Un disco quindi che grazie alle sue diverse influenze non rischia mai di annoiare a partire dall’opener “Sunshine Reggae” classico pezzo reggae e continuando con “One Rich Day” in cui si fanno più marcate le influenze elettroniche.
Se togliamo “Original Badman” e “Born in the Ghetto” riempitivi che poco aggiungono al resto il percorso si mantiene su buoni livelli con picchi quali “Nice” e “Rude Boy Swag”. Persino una mezza tamarrata come “Troppo Strano” nell’economia di “Superheroes” riesce a non risultare troppo odiosa.

La curiosità: “Under Me Sensi” per il suo ritornello ripetuto in loop che riporta alla mente un vecchio cavallo di battaglia di Barrington Levy.


Ganja e vibrazioni positive: L’intento dei Boom Da Bash non è un’operazione nostalgia tesa a riportare in vita il reggae-roots delle origini, quando quello di partire da quei suoni per poi comporre una musica ballabile che fa del divertimento e della spensieratezza la sua arma di forza.

Salento per il sociale: “Superheroes” è il disco estivo perfetto da portare in spiaggia o da mettere su ad un party. La dolce carezza da riservare al tuo amico-copilota (e un po’ anche a te che ascolti sempre musica sconsigliata da otto vescovi su dieci) in preda agli attacchi di panico e ansiolitico dopo aver fatto la conoscenza dei Napalm Death.

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