IL FILM. Diciamolo chiaramente. Il motivo di principale interesse, quello per cui tutti gli appassionati al genere fantascientifico e al cinema d'azione in generale, abbiano deciso di guardare questo film, è la presenza di Bruce Willis. Per lo più impegnato ultimamente in seggiovia per la campagna pubblicitaria di una celebre compagnia telefonica, Bruce è e resta innegabilmente uno dei massimi interpreti per quello che riguarda il cinema d'azione degli ultimi vent'anni. Di più, è un simbolo, una icona vivente.

Ciononostante, è indubbio che stando nello specifico e relativamente il genere fantascientifico in particolare, gli ultimi film che lo hanno visto protagonista, e penso in particolare al deludente 'Surrogates' (2009), di cui 'Vice' riprende effettivamente alcuni temi, oltre che 'Looper' del 2012, siano stati sicuramente non dei must del genere e neppure lo hanno visto protagonista di prestazioni brillanti e all'altezza di quella che è la sua fama. Si potrebbe pensare che la colpa sia del tempo che passa, ma invece che scadere in una considerazione di questo tipo, parlerei invece di mancanza di idea e di film che effettivamente hanno veramente poco da dire.

Si salva poco in effetti di questo film, 'Vice', diretto da Brian A. Miller e in cui Bruce Willis, dichiaratamente attore principale del film, svolge in realtà un ruolo di secondo piano, quello dell'antagonista Julian Michaels, un uomo d'affari tipicamente interessato solo al denaro e al potere, ma che non ha del resto sicuramente la tempra dei grandi 'cattivi' del genere cinematografico fantascientifico e non.

VICE. Al centro delle vicende comunque ecco 'Vice', praticamente un resort in cui il personale è composto da esseri sintetici, composti in parte da componenti robotiche e in parte da surrogati di componenti umane, dove chi vi accede (dietro pagamento, è ovvio) può dare sfogo a ogni sua fantasia. In particolare a quelle più perverse.

Inevitabile pensare al mondo dei videogiochi. A partire dalla celebre serie 'Grant Theft Auto' oppure semplice 'GTA', che dal 1997 offre ai videogiocatori la possibilità di muoversi in un open space più o meno vasto vestendo i panni di un criminale e compiendo rapine, omicidi e qualsiasi altro tipo di crimine. Videogioco che pure non essendo esattamente un 'capostipite' nel genere e il primo che fece allarmare i benpensanti e le madri di famiglia per l'eccesso di violenza nei videogame, sdoganava in virtù di una immediata larga e diffusa popolarità la possibilità di poter essere apertamente e liberamente dei criminali incalliti, dando così sfogo alle proprie fantasie più perverse e represse.

Nel mondo in cui sono ambientate le vicende, al solito tipicamente con qualche venature cyberpunk e distopica che piacciono sempre tanto al pubblico, 'Vice' è allora una gigantesca macchina da soldi e con la quale Bruce Willis alias Julian Michaels fa un sacco di soldi e con la protezione delle autorità a tutti i livelli. Al suo interno gli abitanti artificiali vivono in una specie di loop continuo ogni giorno e giorno dopo giorno e a fine giornata dimenticano le esperienze e gli avvenimenti, spesso criminosi, truci che li vedono protagonisti.

FINALMENTE UN ANTI-EROE. Ne consegue che, ovviamente, chi commette un qualsiasi tipo di crimine all'interno di 'Vice' e su uno di questi essere artificiali sia chiaramente non colpevole di alcun reato e per questo non perseguibile dalla legge. Di più, secondo un patto non scritto ma grazie alla potenza dell'organizzazione, anche i criminali veri e propri, quando sono al suo interno, godrebbero di una sorta di immunità. Come se 'Vice' costituisse una specie di porto franco da tutti i punti di vista.

A infrangere le regole e cercare di abbattere il sistema c'è il detective Roy Tedeschi (Thomas Jane), tipico anti-eroe, costruito su misura per sembrare una specie di Snake Plissken, ma per forza di cose meno cazzuto, che com metodologie anti-convenzionali e contravvenendo alle regole e gli ordini dei suoi superiori, si oppone manifestamente a 'Vice' e ciò che rappresenta e quando le cose al resort cominciano a non funzionare, in particolare dopo la fuga di uno degli esseri artificiali che ne farebbero parte, cioè Kelly (Ambyr Childers), che a causa di un malfunzionamento comincia a ricordare tutte le violenze che le sono state inflitte giorno dopo giorno, diviene per Julian Michaels una vera e propria spina nel fianco.

A conti fatti, è forse proprio la sola figura e il personaggio di Roy Tedeschi l'unica cosa che si salva veramente nel film. La stessa Ambyr Childers non offre sicuramente una grande interpretrazione né ha quel fascino che poteva avere ad esempio Millal Jovovich in 'The Fifth Element' oppure in 'The Million Dollar Hotel'. E lo so che questo è difficile.

Il resto è una specie di puzzle. Il termine 'surrogato' oltre che per definire gli esseri artificiali che popolano il resort 'Vice', potrebbe essere adoperato proprio per descrivere il film. Che riprende, malamente, idee già viste. A partire proprio dal già citato 'Surrogates' e fino al super-classico 'Westworld' di Mr Jurassic Park Michael Chrichton, ma il tasso di thrilling qui è molto più basso e il carisma del pure robotico e legato Yul Brynner è qualche cosa che nessuno tra gli interpreti di questo film possiede.

ULTRAVIOLENZA. Resta il tema principale del film, cioè quello della 'violenza'. In un passaggio del film, Roy Tedeschi dice chiaramente a Michaels che i clienti del suo resort sono assetati di violenza e che questa sete non viene affatto placata da una 'vacanza' presso 'Vice', ma al contrario questa costituisce per i soggetti una specie di incentivo. Nella pratica, violenza chiamerebbe violenza e questo è un principio che, se vogliamo, ci può stare. Voglio dire, può essere condivisibile.

Che cosa c'è di più facile, del resto, di ripetere qualche cosa che si è già commesso? E che cosa, dov'è, quale sarebbe il confine tra il commettere violenza su un essere artificiale in tutto e per tutto simile ad un essere umano e su un essere umano vero e proprio? Questo in particolare considerando la cosa secondo la prospettiva del soggetto che commette il delitto.

Secondariamente, non va sottovalutato, ignorato, quello che costituisce il fascino innegabile, ancestrale, della violenza. L'uomo del resto è pur sempre la scimmia che spacca l'osso sulla testa di un suo simile in '2001, Space Odyssey' perché affascinato dal mistero costituito da un monolite; negli anni il cinema e nelle sue diverse forme, film come 'The Clockwork Orange', 'Fight Club', hanno argomentato e dibattuto sul tema. Ancora oggi pratichiamo regolarmente sport come le arti marziali, paghiamo per vedere incontri di boxe dove i pugili si riempiono di pugni fino a finire al tappeto e privi di sensi, ma soprattutto, quante volte nel corso di una giornata pensiamo, 'Vorrei spaccargli la faccia.' E molte volte basta solo il pensiero per farci sentire in qualche maniera più forti. Più sicuri di noi stessi.

La violenza costituisce uno stato alterato. Anzi, essa è una alterazione vera e propria e in quanto sottospecie di scarica adrenalinica, mi si perdonerà per la pochezza del mio linguaggio tecnico specifico, essa è la più facile delle soluzioni in ogni caso possibile. Apparentemente. Perché, è evidente, che l'uomo è dotato altresì anche di una componente razionale, che non dovrebbe ammetterne l'uso, e di una componente emotiva più complessa dove, sotto uno strato più superficiale, fervono sentimenti e sensazioni che possono essere contradditorie, ma che richiedono una soluzione e una mediazione. Da questo punto di vista allora, ecco, possiamo comunque trovare un qualche significato a 'Vice' in questa volontà e proposito, del resto non approfondito affatto durante lo svolgimento e le dinamiche del film, di cercare di andare più a fondo nell'analisi di noi stessi e questo nel dubbio che possano poi farlo effettivamente anche esseri artificiali e che non consideriamo 'umani' a tutti gli effetti. Ma di questo tema ci sarà tempo e modo per dibattere nel prossimo futuro. Per ora proviamo almeno a contare fino a dieci.

Quotes.

1. 'Kelly, svegliati!

'Kelly, è ora di alzarsi!'

'Hai preparato persino la colazione!' (Kelly)

'È il tuo ultimo giorno, voglio che tutto sia perfetto!'

2. 'Sembra così reale!'

'La loro carne, la loro pelle, la maggior parte degli organi interni sono reali. Provengono da tessuti umani geneticamente clonati. Ci sono molte cose viventi in loro.'

'Possono sentirci?'

'Tecnicamente direi di sì, ma finché non le attivo non possono avere il controllo dei muscoli. Sembrano e si comportano come esseri umani, ma non provano nessuna emozione... E alla fine della giornata, sono artificiali.

'Credono di essere umani tanto quanto noi e questo rende autentiche le loro reazioni e fa vivere ai nostri ospiti esperienze estremamente realistiche.

Per quanto riguarda Kelly, lei conduce un'esistenza del tutto normale. Fa la barista in un locale alla moda ed è sempre il suo ultimo giorno di lavoro prima di andarsene per inseguire un sogno.'

'Perché sempre l'ultimo giorno?'

'Perché le dona uno stato d'animo festoso e allegro.'

'E i clienti si divertono.'

'Nessun dettaglio è stato lasciato al caso.'

'Io direi che la sua illusione è andata in frantumi.'

'Sì, ma solo temporaneamente. I bracciali identificativi non servono solo per distinguere i residenti dai clienti. Ogni notte lanciano un impulso che cancella le loro ultime ventiquattro ore dalla loro memoria.

'I cloni vivono la loro vita in un eterno loop, ripetendo lo stesso giorno, un giorno dopo l'altro.'

3. 'Ho visto che qualcuno ha fatto un bel buco sul vostro muro.'

'Be', sono sicuro che lei sappia che i fondamentalisti abbiano più volte cercato di attaccare il nostro resort.' (Julian Michaels)

'Sì, ma mi chiedo come abbiano potuto fare una cosa del genere con tutta la sicurezza e tutte le telecamere che avete in questo posto. Guardi quanti monitor!'

'Alcuni amici al dipartimento di polizia mi hanno riferito che lei non è molto d'accordo con quello che facciamo in questo posto.'

'Oh no, io invece amo questo posto!

'Sa perché? Perché è l'unico posto in cui ogni bastardo in circolazione possa sentirsi in paradiso.

'L'unico problema è che devono passare nella mia città per poter entrare nella sua.

'Si può pensare che l'idea di un luogo del genere, dove la gente fa e commette ogni tipo di crimine che gli passi per la testa, qualunque cazzo di cosa gli serva in mente, serva per purificare la loro anima e farli diventare dei cittadini migliori.

'Invece sa cosa accade? Esattamente l'opposto, mi creda. Quella gente ci prende gusto e non ne ha mai, mai abbastanza.' (Detective Roy Tedeschi)

4. 'Ne ho abbastanza di questa fottuta merda. Perché diamine ti occupi di cose che non ti riguardano?'

'Difendi i più forti...'

'Tu sei un bravo poliziotto, ma sei a un passo dal perdere il tuo distintivo.'

'Oh, guarda, è qui! Puoi averlo quando vuoi, capo. Vieni a prenderlo!' (Detective Roy Tedeschi)

5. 'Benvenuti nel mondo reale.' (Detective Roy Tedeschi)

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