Dalle lande finlandesi provengono i Callisto.

Terre di boschi, laghi, neve e ghiaccio. Una natura silenziosa, omaggiata nell'immagine di copertina con quelle fiamme che salgono da una sottostante foresta incontaminata.

"Providence" è il terzo disco della band, pubblicato nel 2009.

Molto vicino ai terreni musicali di band come Isis, Pelican, Cult Of Luna.

Dieci brani per quasi settanta minuti di musica.

Un flusso emotivo infinito; non c'è spazio, non c'è tempo. Tutto si dilata, tutto scorre ("Panta Rei" come disse Eraclito da Efeso).

Post Metal - Sludge; con parti strumentali che si dilungano in buona parte delle canzoni; edificando l'impalcatura di un disco tra i migliori di tutto un genere.

Strutture sonore dilatate, lente, avvolgenti; in un caloroso e vivo abbraccio. Centellinate note di tastiere e fiati.

Ipnotici e rabbiosi in egual maniera; con un cantato ora lieve, sfumato che mi ricorda un certo Mike Patton. Poi d'improvviso le stordenti sferzate semi growl del chitarrista entrano nel contesto esecutivo e sbaragliano il campo; e qui il termine di paragone si dirige ancora dalle parti degli inarrivabili Isis e del loro cantante Aaron Turner. Necessario segnalare l'ascolto di "Covenant Colours" per dare veridicità a quanto ho appena scritto.

Ma è la title track, posta al termine del lungo ed affascinante viaggio atmosferico, ad erigersi come vertice indiscusso del lavoro. Sette ed oltre minuti che disegnano alla perfezione la capacità dei Callisto di stravolgere l'andamento di ogni singolo passaggio, di trasformarsi, di cambiare pelle in maniera disarmante; un progressivo e psichedelico accrescimento, con parti rallentate di una pesantezza devastante, fino all'atto conclusivo dove il suono marziale della batteria lascia lentamente il passo alla catarsi totale, tra chitarre abravise ed un cantato offensivo e sballato.

Elegiaci ed inquietanti.

Un capolavoro...DEAD WEIGHT...

Ad Maiora.

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