Pioggia daprile,
sui litorali, desolate
si adagiano
le imbarcazioni dei pescatori.

Pioggia daprile,
dalle finestre donne operose
raccolgono
i panni, stesi ad asciugare.

La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare

Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
stata estranea troppe volte
quella salubre autoironia.

Pioggia daprile,
dolci fragranze sinseguono
e poi si disperdono
lungo il pontile e tra i mandorli in fiore.

La tanto attesa, calda, stagione
sembra quasi che voglia farsi aspettare

Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e tormentati inverni,
che adesso volgono al termine,
stata estranea troppe volte
la consuetudine
di sorridere

Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere.
Nei lunghi e sconfinati inverni,
dolenti e gelidi,
ho simulato un invidiabile
benessere
Il tuo voto:
Aveva uno sguardo intenso e diretto,
le dita curate e un sarcasmo congenito,
labbra sottili, armonioso contorno
di denti bianchi e perfetti.

Poche parole, eleganza nei modi,
una lieve cadenza doltralpe e dominio di sè

Gli incontri divennero assidui e frequenti,
nei luoghi e agli orari più insoliti.
Quelluomo intrigante teneva le redini
con singolare destrezza.

Pochi preamboli quando mi chiese:
vorresti sposarmi?, era onesto e sicuro di sè

Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
fiori darancio intorno all' altare,
aspettavo il mio sposo con devozione.

La chiesa gremita di gente annoiata
per l' interminabile attesa.
Alle mie spalle sbadigli e commenti
e di lui neanche l' ombra lontana.

Pochi preamboli quando mi chiese:
vorresti sposarmi?, era onesto e sicuro di sè

Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all' altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.

Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuno sposo impaziente all' altare,
soltanto un prete in vistoso imbarazzo.
Ricordo il giorno del mio matrimonio,
l'abito bianco di seta ed organza,
nessuna marcia nuziale,
soltanto il mio tacito requiem
e immenso cordoglio.
Il tuo voto:
Vigilia di Natale, un giorno come gli altri
e una tazza di latte caldo e nessun regalo da scartare.
Auguri professore, felice anno nuovo
d'un tratto un indecifrabile imbarazzo
colmava i suoi occhi.

Vigilia di Natale, i cori polifonici trainati dal vento
Sii lodato mio Signore.
Gli addobbi per le strade, presepi viventi
d'un tratto un senso di sconforto misto a frustrazione
colmava i suoi occhi.

Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.

Vigilia di Natale, un albero spoglio
uno sguardo fugace a vecchi testi di filosofia.
Auguri professore, felice anno nuovo
d'un tratto uno spietato senso di insoddisfazione
colmava i suoi occhi.

Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.

Ed avrebbe voluto trovare a l suo fianco
una compagna premurosa ed amabile.
Ed avrebbe voluto sentire il calore
di un altro corpo sotto le coperte.
Il tuo voto:
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