EP del 1992 per i Cathedral di Lee Dorrian. La prima decisa svolta della band dopo il Doom esasperatamente lento, mellifluo, pastoso di Forest of Equilibrium. Ascolto inaugurato da Soul Sacrifice che viene ri-registrata per questa occasione, con un minutaggio più corposo, una qualità uditiva migliore rispetto alla versione presente nell'esordio sulla lunga distanza dell'anno prima. C'è una maggiore coesione tra le due chitarre: Gary ed Adam intrecciano le rispettive note, creando in questo modo un suono più dinamico, meno compresso. La voce di Lee è più chiara, declamatoria; recita i propri sermoni cercando di essere più comprensibile. Ed il brano cresce d'intensità, con continui fraseggi delle sei corde, assoli dinamici, tempestosi. Heavy-Doom ai massimi livelli. L'EP prosegue con altri tre brani, questa volta assolute novità. Il minutaggio dei singoli pezzi proposti aumenta sempre di più; Autumn Twilight è uno straripante concentrato di Hard-Rock, con quel riff portante di chiarissima matrice Sabbatiana; del resto i Cathedral sono considerati come gli eredi più accreditati del Sabba Nero. Sono ancora le chitarre a gettare scompiglio, a dominare in tutto e per tutto la scena; ben assecondate dal muscolare muro sonoro messo in atto da una batteria secca e da un basso arcigno. Frozen Raptur è un ritorno al passato plumbeo, ossessivo dei già ricordati esordi. Lee canta con una lentezza che incute terrore, scandendo le parole, le sillabe come persona posseduta da demoni occulti. Una lontana tastiera accompagna gli altri strumenti nello scorrere dei minuti; grevità, gravità. Minuti che non finiscono mai...ed è quello che vuole la band. Siamo già in vista dell'ultimo brano: gli otto minuti di Golden Blood (Flooding). Ma di tutto ciò non aggiungo null'altro; scoprite da voi la sua vetusta ed inquietante bellezza. Si affidano all'Earache Records per la divulgazione; ancora una volta un lavoro da massimo dei voti.

Ad Maiora.

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