Christopher Nolan chiude la trilogia di Batman con l'acclamato The Dark Knight Rises.

Ho atteso prima di scrivere la recensione perchè è difficile andare contro corrente, quando cioè un film raccoglie tanti consensi da creare l'alone del capolavoro. Il maggiore pregio del film è quello di mantenere un buon ritmo narrativo, alternando scene tratte delle due pellicole precedenti, veloci flasback che si fondono con l'azione sullo schermo.

Sembra che il regista voglia chiudere accontentando un pò tutti, perfino il fedele maggiodomo Alfred che vorrebbe il suo padrone sposato e sistemato, come un qualsiasi miliardario di mezza età.

Nutro il dubbio che Nolan abbia mai letto un fumetto di Batman, perchè sullo schermo l'eroe agisce in modo diverso rispetto alla controparte cartacea. Ma non solo lui, alcuni personaggi che lo circondano sono spogliati della propria identità, utili per chiudere il film in un certo modo, lasciando nello spettatore il sapore agrodolce di un happy ending.

Batman/Bruce Wayne è in questo capitolo del tutto inadeguato, soprattutto per affrontare il cattivo di turno, Bane (l'ottimo Tom Hardy), infatti dovrà rimetterci la spina dorsale, prima di risalire la cima e sconfiggerlo con l'aiuto determinante di Selina Kyle. Un Batman che non convince, e del quale rimane perfino il dubbio che sia stato di qualche utilità, se non quella di accollarsi le colpe di Due Facce diventando così un ricercato, per il bene di Gotham City. Se consideriamo che il terzo film è ambientato otto anni dopo il secondo film, e che Batman non si è più visto da allora, si deduce che in questa trilogia l'eroe mascherato ha combattuto il crimine solo per un paio di anni (i primi due film). Assurdità, dal momento che Batman è stato creato da Bob Kane nel 1940, ed ancora oggi volteggia nell'immaginario dei lettori, ormai da diverse generazioni.

Le incongruenze fra i personaggi e la versione cinematografica sono davvero tante, in questo minestrone narrativo vediamo le principali:

- Talia Al Ghul, figlia di Ra's Al Ghul, è nel film la mente segreta che nutre vendetta, manovrando Bane al fine di portare a termine il progetto criminale sventato nel primo film. Al contrario, nel fumetto, Talia è stata moglie di Batman, e dalla quale ha avuto perfino un figlio.

- Bane sulla carta è un energumeno creato in laboratorio grazie all'uso di uno speciale steroide chiamato Venom, lontano dalla versione cinematografica che lo dipinge come un astuto stratega dalla mente violenta.

- Robin è il compagno di Batman da quando da bambino è rimasto orfano. Robin agisce con una propria identità ed un propio costume conosciuto da tutti i lettori. Nel film, il poliziotto intraprendente che aiuta i nostri eroi, alla fine si scoprirà chiamarsi proprio: Robin.

- Selina Kyle, è il nome di Catwoman, ma nel film non si nomina mai il personaggio, ed ovviamente non sono approfondite le sue motivazioni, se non quelle di apparire come un'affascinante ladra con una cotta per l'uomo pipistrello.

Quello che si vuole sottolineare è che per un fan di Batman, cioè per un appassionato del fumetto, un film come questo non può che lasciare perplessi. Nolan ha dimostrato di non conoscere il personaggio, ha tratto astutamente qualche spunto narrativo dalle sue avventure per raccontare qualcosa di astratto. Da questo punto di vista è meglio il film di Tim Burton, surreale e fumettistico quanto si vuole, ma almeno fedele al personaggio.

Perdonatemi, ma preferisco perfino la versione con Adam West del 1966, con Batam e Robin strappati direttamente dal fumetto, quando il nostro eroe era considerato il paladino della giustizia, e non un folle psicopatico vestito da pipistrello.

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